Uber Eats, il Tribunale di Milano respinge il ricorso: "Condotta antisindacale"
CronacaLa decisione del giudice del lavoro è un'altra vittoria per i rider. Nel settembre del 2023 il comportamento della multinazionale era già stato valutato come "antisindacale". Nel giugno 2023, infatti, 4 mila rider erano stati licenziati a causa della decisione della sezione food delivery di Uber di lasciare l'Italia, senza prima avviare una trattativa con i sindacati
Il giudice del lavoro del Tribunale di Milano Riccardo Atanasio ha respinto il ricorso da parte di Uber Eats nell’ambito del conflitto con i sindacati iniziato a giugno 2023. Nove mesi fa, la sezione food delivery della piattaforma implementata dalla multinazionale statunitense aveva, infatti, preso la decisione di lasciare l’Italia, senza prima discuterne con i sindacati. Quattro mila riders erano stati disconnessi da un giorno all’altro: “Migliaia di persone hanno improvvisamente perso il proprio lavoro”, hanno commentato NIdiL, Filt e Filcams Cgil, “e l'azienda, ancora oggi, dopo molti mesi, non ha ritenuto di avviare una trattativa con le organizzazioni sindacali su un progetto efficace e idoneo ad attenuare gli effetti sociali della sua decisione”. Il Tribunale ha definito la condotta di Uber Eats antisindacale, come hanno raccontato i sindacati stessi: “La multinazionale americana del food delivery non poteva disconnettere dalla piattaforma i propri ciclofattorini, circa 4.000 persone, senza prima avviare con le organizzazioni sindacali le procedure di informativa e confronto previste in caso di delocalizzazione”. Già nel settembre del 2023 il Tribunale aveva dichiarato illegittimi i licenziamenti.
La decisione del Tribunale
Uber Eats sarà obbligato a “ripristinare le condizioni lavorative e di avviare un serio e fattivo confronto che consenta ai rider di accedere agli ammortizzatori sociali che sono stati loro negati”, come hanno comunicato NldiL, Filt e Filcams Cglil. “Sono state accolte tutte le richieste del sindacato”, hanno annunciato i sindacati. “Secondo quando disposto dal Tribunale, la multinazionale americana ora, prima di lasciare il mercato italiano, dovrà puntualmente informare le organizzazioni sindacali sulle ragioni della sua decisione e avviare un serio confronto sulle conseguenze sociali derivanti dalla sua decisione. “Ora è tempo che l'azienda, responsabilmente, si sieda a un tavolo e in forma trasparente fornisca reali risposte e concrete soluzioni alle migliaia di ciclo-fattorini che, da mesi, sono senza lavoro e senza reddito”, hanno concluso.