La vicenda risale al 2021 e riguarda il banchetto nuziale organizzato nel locale affacciato sul lago di Mergozzo nel Verbano-Cusio-Ossola durante il quale era stato servito un risotto con vongole risultate poi contaminate da norovirus
Lo chef stellato Marco Sacco è stato condannato a due mesi e venti giorni di reclusione per lesioni colpose e commercio di sostanze alimentari nocive, con sospensione condizionale della pena e non menzione. Stessa condanna per la direttrice di sala, Raffaella Marchetti. Il pm Fabrizio Argentieri aveva chiesto per entrambi una condanna a otto mesi. La vicenda riguarda il banchetto nuziale organizzato nel locale, affacciato sul lago di Mergozzo nel Verbano-Cusio-Ossola, nel luglio del 2021, durante il quale era stato servito un risotto con vongole risultate poi contaminate da norovirus. Gli invitati si erano sentiti male e avevano denunciato il ristorante.
Provvisionali da oltre 20mila euro
Il giudice Beatrice Alesci, del tribunale di Verbania, ha stabilito provvisionali per oltre 20mila euro: 8mila euro complessivi ai coniugi che organizzarono il banchetto nuziale nel locale, al termine del quale alcuni ospiti accusarono sintomi di intossicazione alimentare e 250 euro a ciascuno dei 53 commensali. A carico dei due imputati anche le spese legali di oltre diecimila euro. Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro 90 giorni.
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Vongole contaminate da norovirus
I fatti risalgono al luglio 2021, quando al termine di un banchetto nuziale organizzato presso uno dei migliori ristoranti del Verbano, il "Piccolo Lago" di Mergozzo, una cinquantina di invitati, sposi compresi, avevano avvertito i sintomi di un'intossicazione alimentare con nausea, vomito e dissenteria. Qualcuno era anche finito in ospedale. Era stata presentata la denuncia ai Carabinieri che, all'esito degli esami dell'Asl Vco, avevano stabilito che la causa di quei malori era un'intossicazione da norovirus, contenuto nelle vongole servite crude con il risotto.
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La difesa
La difesa aveva chiesto l'assoluzione dei suoi assistiti, sottolineando che l'alimento era già arrivato contaminato dal produttore, come dimostrato grazie a una confezione di vongole rimasta sigillata, nella quale è stato riscontrato il norovirus. I legali hanno voluto sottolineare come non siano stati mai coinvolti produttori e importatori delle vongole, che a loro parere sono i veri responsabili dell'accaduto. "Noi abbiamo comprato vongole che si possono mangiare crude, come l'etichetta del produttore dimostra e come risulta dalla scheda tecnica del prodotto, - si era difeso Sacco - sono vongole che utilizzo dal 2015. Da quando ho questo fornitore avrò servito oltre tremila piatti come quello".