Il convegno "Sosteniamo sguardi" organizzato a Roma è stato l’occasione per raccontare i risultati raggiunti grazie alle ricerche finanziate e sostenute dalla Fondazione
Al centro vi è la ricerca scientifica, che può migliorare concretamente la vita delle persone autistiche e delle loro famiglie, e per questo va rafforzata sempre più. Da nove anni la Fondazione Italiana per l'Autismo (FIA) si impegna con questo scopo e "Sosteniamo sguardi", il convegno organizzato a Roma giovedì 29 febbraio, è stato l’occasione per raccontare i risultati raggiunti grazie alle ricerche finanziate e sostenute. Nel corso dell’evento è intervenuto il Presidente di FIA, On. Davide Faraone che ha sottolineato la necessità di superare la frammentazione delle iniziative, evidenziando come la forza della FIA risieda nell'unità di intenti: la coesione si manifesta a partire dal Consiglio di Indirizzo, un organo di grandissimo valore che orienta l'attività della Fondazione. Viene ricordato quanto, in questi nove anni, sia stato importante costruire sinergie, non solo tra enti, ma anche tra le menti più brillanti dedite all'autismo. In questa occasione è stato presentato anche il bilancio sociale della Fondazione.
Obiettivi futuri
Ad orientare la rotta di FIA è stata in questi anni la ricerca scientifica, come spiega il Dott. Serafino Corti membro del Consiglio di amministrazione. La necessità di aggregare tutte le risorse in questa direzione è evidenziata, con particolare enfasi sull'applicabilità e replicabilità delle ricerche. I progetti finanziati da FIA toccano infatti diversi ambiti, dalla diagnosi alle cause genetiche, alla ricerca dei trattamenti più efficaci, e all'analisi dei rischi e benefici della farmacoterapia. Il filo conduttore che lega le differenti ricerche è l'impatto concreto generato sulla vita delle famiglie. La ricerca promossa dalla FIA non è quindi un mero esercizio accademico, ma un impegno tangibile per migliorare la qualità della vita delle persone autistiche. I membri del Consiglio di Amministrazione, intervenendo durante l’evento, hanno ricordato le difficoltà iniziali e le diffidenze superate in nove anni di lavoro congiunto. In questi anni sono infatti riusciti a dimostrare come sia possibile superare la tendenza a guardare solo se stessi, lavorando insieme per il bene comune. La creazione della Fondazione è stata una sfida, ma ora si guarda al futuro con la volontà di lasciare un'eredità che renda il Paese veramente inclusivo e su misura per le persone con disabilità, cambiando la cultura dominante.
La Fondazione Italiana per l’Autismo, in questa occasione, riafferma il proprio impegno a continuare la ricerca scientifica e a lavorare in sinergia con la Comunità, promuovendo una cultura inclusiva che faccia la differenza nella vita delle persone autistiche.