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Schiaffi alla figlia 12enne sorpresa a mandare foto osé, donna assolta a Roma

Cronaca
©IPA/Fotogramma

Sono stati “dati al fine di educarla”: è la motivazione dei giudici che hanno escluso la punibilità dell’imputata. La ragazza oggi maggiorenne giustifica la madre: “Aveva le sue ragioni”. La donna è stata tuttavia giudicata colpevole e condannata a un anno e sette mesi per altri maltrattamenti

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La figlia di 12 anni mandava foto osé a un ragazzo 19enne e la madre le aveva dato alcuni schiaffi. Oggi la donna è stata giudicata non punibile dal Tribunale di Roma per i gesti compiuti in quanto aveva agito nell’esercizio di un diritto o nell’adempimento di un dovere. Come riportato dal Corriere della Sera, i giudici della prima sezione collegiale, presieduti da Alfonso Sabella, hanno ritenuto che “una volta sorpresa la figlia, la signora ha indubbiamente ritenuto di esercitare quel potere/dovere di educazione e correzione dei figli che deve essere riconosciuto in capo a ciascun genitore”. Anche la figlia della donna imputata, che oggi è maggiorenne, ha giustificato il comportamento della madre che, dice la ragazza, “aveva le sue ragioni”. “Forse vedere una figlia sbagliare in quelle condizioni(...) non lo so, mi metterei anch’io nei suoi panni”, ha aggiunto. 

Condanna per maltrattamenti

L’episodio risale all’inizio del 2016 quando la donna, con altri due figli piccoli, faticava a far quadrare i conti e a gestire il rapporto con la figlia maggiore. Il marito se ne era andato di casa e la nonna materna viveva con loro. Difficoltà che avevano portato l’imputata a lasciarsi andare ad atteggiamenti violenti e a maltrattamenti nei confronti della madre e della figlia fino al 2019. Per questa condotta la donna è stata condannata a un anno e sette mesi: escluso il singolo episodio conseguente alle foto osé che, per il collegio, non può essere ricompreso nei maltrattamenti. Come scrivono i giudici, infatti, sarebbe stato necessario verificare “se c’è stata proporzionalità tra lo jus corrigendi, esercitato legittimamente della madre, e un eventuale eccesso colposo”. “La madre - come scrivono i giudici - ha ecceduto nell’impiego della forza nel redarguire la figlia (...). Tuttavia l’episodio risulta penalmente irrilevante, anche perché manca una querela per lesioni o percosse”.

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