Regionali in Sardegna, le priorità dei sardi a pochi giorni dal voto

Cronaca
Stefania Pinna

Stefania Pinna

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A impensierire i cittadini è soprattutto la sanità: mancano medici di medicina generale, pediatri, medici specialisti e infermieri

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Sanità, economia, trasporti e turismo. A breve in Sardegna si vota e questi sono i principali temi di discussione nell’isola. Un dato del Ministero della Salute racconta bene cosa accade sul tema della salute: l’isola è la Regione in cui si rinuncia di più alle cure. Il 18% dei sardi decide di non curarsi, o per motivi economici o per mancanza di servizi, contro una media nazionale del 10%. Mancano medici di medicina generale, pediatri, medici specialisti e infermieri e le liste di attesa sono lunghissime. Problemi diffusi in tutta Italia, a cui in Sardegna si sommano le difficoltà di un territorio molto grande, comuni piccolissimi con una densità di popolazione bassa e difficili da raggiungere. 

Nodo trasporti

E qui siamo al capitolo trasporti: 3mila km di rete stradale con 55 cantieri aperti, un sistema pubblico che non risponde ancora alle esigenze di mobilità interna dei sardi. Anche qui sono i numeri a parlare: il 98% della linea ferroviaria sarda è ancora a binario unico e al 100% non elettrificata. Per spostarsi col treno da nord a sud ci vogliono ore: più di 3 per andare da Cagliari a Sassari, quasi 4 per raggiungere Olbia dal capoluogo (fonte: Fit Cisl). E poi la grande questione della continuità territoriale, con i grandi svantaggi dati dall’insularità.

Il turismo

Non che i turisti – nuovo capitolo - siano indenni da costi alti e disagi, con un volo Milano Olbia che in alcuni periodi può costare fino a 400 euro. Turismo, lamentano gli operatori, troppo concentrato d'estate. Quello che chiedono è la programmazione di un'offerta valida per tutto l'anno. Un fenomeno, quello dell’insularità, che crea svantaggio alle imprese sul fronte della competitività, dovendo fare i conti con costi più alti per far arrivare le materie prime e poi spedire i prodotti finiti nella penisola. 

La disoccupazione

L’ultimo rapporto Bankitalia evidenzia come nella prima parte del 2023, il pil sardo è cresciuto meno rispetto alla media italiana. Qualche segnale positivo dal tasso di disoccupazione che in Sardegna si attesta al 9% contro le media del mezzogiorno del 13 circa (fonte: Istat). Diverse le vertenze aperte che chiedono soluzione. Sintomatica la situazione del Sulcis, un tempo motore dell’isola, dove ci sono – secondo la Cisl- almeno 3500 lavoratori con ammortizzatori sociali e che aspettano risposte.

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