Il Ministro dell’Istruzione e del Merito durante il question time di quest'oggi ha riferito in merito alla vicenda delle sanzioni disciplinari nei confronti dello studente dell’istituto Jacopo Barozzi
Alle ore 15 di quest’oggi si è tenuto il question time presso l’Aula di Montecitorio con il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha risposto alle interrogazioni relative alla vicenda di Damiano Cassanelli, lo studente punito dall’istituto Barozzi di Modena, in seguito ad alcune dichiarazioni rilasciate dallo stesso lo scorso 28 novembre alla stampa locale, in occasione di uno sciopero davanti ai cancelli della scuola.
“Ministero non ha alcun potere di ingerenza”
“Corre l’obbligo di premettere che l’interrogazione verte su una vicenda specifica che coinvolge una istituzione scolastica nella sua autonomia e, in particolare, le prerogative dei propri organi collegiali” ha precisato il Ministro. “In relazione ai fatti rappresentati, dunque, il Ministero non ha alcun potere di ingerenza, potendo solo fornire gli elementi informativi acquisiti, per l’occasione, per il tramite dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia- Romagna. Con riferimento ai fatti descritti dall’onorevole interrogante, va precisato che la scuola, nella composizione del Consiglio di Istituto, si è attivata poiché ha ritenuto che la condotta posta in essere dallo studente abbia comportato una grave violazione del proprio Regolamento d’Istituto. Nello specifico – continua Valditara - il Consiglio ha considerato che le dichiarazioni rese dallo studente nel corso di una video-intervista pubblicata dalla Gazzetta di Modena avessero significative ripercussioni sulla dignità e la reputazione del personale scolastico e dell’Istituto. Sulla base di quanto riferito dalla Dirigente scolastica, emergerebbe, peraltro, che lo studente non era presente all’interno della scuola durante i fatti da lui stesso contestati; alcuni docenti e genitori presenti in quel frangente, interpellati dalla medesima dirigente scolastica, avrebbero, di converso, negato gli accadimenti riportati dallo studente. In base a queste circostanze, la condotta dello studente è stata ritenuta inquadrabile tra quelle astrattamente sanzionabili con l’allontanamento dalla scuola per oltre 15 giorni. Tuttavia, vista la complessiva situazione scolastica dello studente, con un profitto buono, il Consiglio d’Istituto ha ritenuto di applicare una sanzione inferiore, con 12 giorni di allontanamento dalla scuola per non pregiudicare l’anno scolastico”.
L'intervista dello studente
Nell'intervista alla Gazzetta di Modena il giovane diceva: "Ci sono tanti problemi nella scuola, noi studenti siamo qui a protestare perché li vogliamo risolvere, noi non siamo terroristi, noi siamo pacifisti e in questo modo noi vogliamo cambiare la scuola con discorsi, in maniera pacifica". Tra le richieste, le gite all'estero: "Come fanno tante scuole e ci viene impedito, noi vogliamo farle perché siamo degli studenti di lingue", con riferimenti anche a ricatt e intimidazioni subite perché non venisse organizzata la manifestazione di protesta, nonché perquisizioni a cui sarebbero stati sottoposti alcuni ragazzi l'ultimo giorno di scuola del giugno 2023.