"In carcere mi dicevano sempre: se ti ravvedi ti diamo la libertà. Ma di cosa mi devo ravvedere se non ho fatto niente?", ha detto l'ex pastore assolto in corte d'Appello dopo essere rimasto in carcere per più di 30 anni per la strage di Cuili is Coccus a Sinnai, in Sardegna, in cui morirono tre persone e una quarta rimase gravemente ferita
"Mi sentivo come un uccellino in gabbia senza la possibilità di poter fare niente". Lo ha detto Beniamino Zuncheddu, l'uomo assolto nel processo di revisione in corte d'Appello dopo essere rimasto in carcere per più di 30 anni per la strage di Cuili is Coccus a Sinnai, in Sardegna, in cui morirono tre pastori nel 1991 e una quarta persona rimase gravemente ferita. Durante la conferenza stampa convocata dai radicali, Zuncheddu, oggi 59enne, ha affermato: "Neppure oggi ho capito perché lo hanno fatto. Sono errori che fanno i giudici. In carcere mi dicevano sempre: se ti ravvedi ti diamo la libertà. Ma di cosa mi devo ravvedere se non ho fatto niente? Però non ho accettato perchè non ho fatto niente".
"Ho sempre sognato arrivasse questo momento"
Zuncheddu ha dichiarato di non provare rabbia e di aver "sempre sognato arrivasse questo momento, dal primo giorno. Mi sento di dover dire grazie al Partito Radicale, a chi mi sta intorno, ai miei familiari, al mio paese". Il momento piu brutto è stato "quando mi hanno arrestato e il piu bello quando mi hanno liberato. Non so dire come immagino la mia vita ora", ha raccontato l'ex allevatore aggiungendo che "desideravo avere una famiglia, costruire qualcosa, essere un libero cittadino come tutti. Trent'anni fa ero giovane, oggi sono vecchio. Mi hanno rubato tutto. Adesso mi riposerò, almeno mentalmente".
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L'assoluzione
L'ex pastore di Burcei, comune in provincia del Sud Sardegna, stava scontando una pena all’ergastolo, per la quale è rimasto in carcere più di 32 anni. Ieri i giudici della Corte d'Appello di Roma, al termine del processo di revisione, lo hanno assolto con la formula "per non aver commesso il fatto". Già il 25 novembre scorso, su decisione dei giudici della Capitale che avevano accolto la richiesta di sospensione della pena, era uscito dal carcere. Da ieri Zuncheddu è un uomo libero definitivamente, a distanza di 33 anni da quando, nel gennaio del 1991, finì in manette per triplice omicidio.
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Sindaco di Burcei: "Campane a festa in paese"
"Se Beniamino era la stella che tra le nubi non brillava quanto avrebbe dovuto in passato", ora si "è creata una costellazione, un allineamento di più forze. Le campane sono suonate a festa, fa capire il paese che diventa una famiglia - ha dichiarato il sindaco di Burcei, Simone Monni -. Uno si sostuisce all'altro e tutti sono importanti. La Storia di Beniamino, oltre agli aspetti tecnici, ci insegna la capacità di sostituirsi alle persone".