Polemiche sul calendario dell'Esercito 2024, il generale Vannacci: "Pretestuose"

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Continua la polemica sul calendario che commemora tutti gli eroi della Seconda guerra mondiale, senza fare distinzione tra prima e dopo l’8 settembre 1943, data dell'armistizio e della resa dell'Italia agli Alleati. L’accusa è che questa scelta rischi di normalizzare il periodo più buio della storia contemporanea italiana

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"In risposta alle polemiche pretestuose che hanno coinvolto l'uscita del calendario dell'Esercito 2024, vorrei ricordare che il soldato italiano ha scritto pagine indelebili di coraggio nel corso della seconda guerra mondiale. Lontano da fuorvianti stereotipi, essi hanno affrontato sfide immani con determinazione e spirito indomito". Lo ha dichiarato il generale Roberto Vannacci. "Il calendario dell'Esercito italiano - ha scritto su Instagram - vuole rendere omaggio a quei valorosi uomini che, con coraggio e dedizione, hanno difeso la nostra Patria, prima e dopo l'8 settembre". 

 

 

Il calendario dell'esercito 2024

Il titolo del'oggetto al centro delle polemiche è: "Per l’Italia sempre… prima e dopo l’8 settembre 1943”. Un riferimento al giorno dell'armistizio che, stando alle accuse, punterebbe a normalizzare un periodo nero della storia contemporanea italiana. "Si è voluto rendere omaggio agli uomini che a quei fatti parteciparono con l'assoluta consapevolezza di servire la Patria - si legge nella descrizione del calendario -, sia prima sia dopo l'8 settembre 1943, onorando il giuramento prestato. Sono stati pertanto selezionati alcuni ufficiali, sottufficiali e soldati, insigniti della Medaglia d'Oro al Valor Militare per atti eroici compiuti dopo l'armistizio e che si sono particolarmente distinti anche nel periodo precedente". 

 

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Le polemiche

Una descrizione che però non convince tutti in quanto sembra dimenticare le responsabilità italiane del periodo fascista. A dirlo ieri è stato anche il vicecapogruppo di Avs alla Camera Marco Grimaldi in un'interrogazione al ministro della Difesa Guido Crosetto. Il calendario, ha dichiarato, "si pone nel solco del tentativo di riabilitazione del Ventennio e dell'amnesia sulle responsabilità, tutte italiane, del fascismo". Il ministero della Difesa ha subito replicato: "Il calendario dell'Esercito 2024 non intende affatto 'riabilitare il fascismo', anzi".

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