Bancarotta, sequestrate quote a società legata al Verona. Presidente Setti indagato

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"La vicenda del sequestro non riguarda il patrimonio di Hellas Verona Fc Spa, che non viene toccato. Il sequestro si inserisce, come ennesima schermaglia giudiziale, nella controversia tra il Gruppo societario di Maurizio Setti e il Gruppo societario di Gabriele Volpi" ha spiegato il club attraverso una nota ufficiale

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La Guardia di Finanza di Bologna ha eseguito un sequestro preventivo, emesso dal Gip, sulla partecipazione azionaria di una srl (Star Ball) nel Verona Calcio. Il proprietario del club, l'imprenditore Maurizio Setti, risulta indagato per bancarotta insieme a un'altra persona. Gli accertamenti, secondo le Fiamme gialle, hanno evidenziato episodi di distrazione, tramite la cessione delle azioni rappresentative della società sportiva, dalla società fallita alla società a responsabilità limitata destinataria del provvedimento cautelare, quest'ultima anch'essa riconducibile allo stesso imprenditore, ovvero il patron degli scaligeri, il presidente Maurizio Setti.

La nota del club

"Si ritiene opportuno fare chiarezza. La vicenda del sequestro non riguarda il patrimonio di Hellas Verona Fc Spa, che non viene toccato. Il sequestro si inserisce, come ennesima schermaglia giudiziale, nella controversia tra il Gruppo societario di Maurizio Setti e il Gruppo societario di Gabriele Volpi" ha spiegato il club gialloblu in una nota sul proprio sito ufficiale. "Già in passato, il Gruppo Volpi aveva tentato, senza successo, di avvalersi dello strumento penale del sequestro preventivo per attaccare Maurizio Setti e Star Ball s.r.l., che hanno poi visto pienamente riconosciute le loro ragioni dalla Corte di cassazione e poi dal Tribunale del Riesame di Bologna, che annullò il sequestro del patrimonio di Setti e di quello di Star Ball. Il relativo procedimento, che ebbe ampia risonanza mediatica, si è risolto nel nulla ed è stato archiviato dal GIP su istanza della stessa Procura. Maurizio Setti e Star Ball s.r.l. sono sereni e tranquilli, perché sono convinti di poter dimostrare, anche in quest’occasione, la correttezza, legittimità e liceità del loro operato e la carenza dei presupposti del sequestro. Hanno, quindi, dato mandato ai loro legali di agire immediatamente per impugnare il sequestro preventivo" continua la nota.

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