Secondo il report, il rendimento medio nei Paesi Ocse è sceso di 16 punti in matematica e di 11 punti in lettura. I risultati sono in calo da prima della pandemia. Stabile invece il rendimento medio in scienze. Nel nostro Paese permane un forte divario geografico: tutte le aree del Nord Italia ottengono punteggi superiori alle aree del Sud, in tutti e tre gli ambiti
Crolla in modo verticale la preparazione degli studenti nel mondo. A dirlo il rapporto Ocse-Pisa, secondo cui il rendimento medio nei Paesi Ocse è sceso di 16 punti in matematica e di 11 punti in lettura. Ciò equivale all'incirca a mezzo anno scolastico in lettura e a tre quarti di anno scolastico in matematica. Unica nota positiva, il rendimento medio in scienze non ha subito variazioni significative. La motivazione potrebbe non essere solo il Covid: l'analisi dei trend prima del 2018 rivela che i risultati in lettura e scienze hanno iniziato a diminuire ben prima della pandemia; ciò indica che sono in gioco anche problemi di più lungo periodo.
Il divario tra Nord e Sud
Per quanto riguarda l'Italia, permane un forte divario geografico. Tutte le aree del Nord Italia ottengono punteggi superiori alle aree del Sud in tutti e tre gli ambiti: matematica, lettura e scienze. La differenza tra studenti più bravi (10% degli studenti con punteggi più alti) e meno bravi (10% dei punteggi più bassi) è simile tra le aree geografiche e corrisponde a circa tre livelli di competenze. Più dell'80% degli studenti delle aree del Nord sono al Livello 2, quello minimo di competenze, o superiore, sia in matematica che in lettura e scienze. Nelle aree del meridione, invece, degli studenti che si sono collocati nel livello 2 o superiore sono poco più del 60% in scienze, circa il 70% in lettura e circa il 55% in matematica. Nel Nord Ovest più del 10% degli studenti si è collocato nella categoria dei top performer in matematica. Nelle aree meridionali, la percentuale di questi studenti è di circa il 3%.
Il confronto tra licei, istituti tecnici e istituti professionali
Rispetto alle tipologie d'istruzione, i licei hanno ottenuto punteggi medi superiori agli altri tipi d'istruzione in tutti e tre gli ambiti. A seguire, gli istituti tecnici e l'istruzione e formazione professionale. Questi ultimi due hanno registrato un rendimento simile; inoltre, in questi due gruppi la distanza tra gli studenti nella fascia più alta di punteggio e quelli nella fascia più bassa è risultata più contenuta rispetto a quanto si è osservato nei licei e negli istituti tecnici. Nei licei e negli istituti tecnici, in matematica, lettura e scienze, più di due terzi degli studenti hanno raggiunto il livello base o superiore di competenza. Le percentuali vanno da un minimo del 67% negli istituti tecnici in matematica, a un massimo del 90% nei licei in lettura. Negli istituti professionali e nella formazione professionale la percentuale di questi studenti va da un minimo del 36% in matematica, a un massimo del 52% in lettura. Complessivamente, negli istituti professionali e nella formazione professionale la percentuale di studenti al di sotto del Livello 2 in matematica, lettura e scienze è più che doppia rispetto a quella registrata negli istituti tecnici e nei licei. Infatti, i low performer superano il 60% in matematica e in lettura, e in scienze superano il 50%. La percentuale di studenti top performer tende a diminuire, in tutti gli ambiti, dai licei alla formazione professionale. In quest'ultimo settore, meno dell'1% degli studenti raggiunge i livelli più alti di competenza, mentre nei licei i top performer in matematica sono il 10%.
In Italia maggiore divario al mondo tra i sessi in matematica
L'Italia, inoltre, è il paese con maggiore differenza tra ragazze e ragazzi in termini di apprendimento della matematica: in questa materia gli studenti hanno superato le studentesse di 21 punti. Questa differenza è la più elevata in assoluto tra tutti i paesi partecipanti. Viceversa, in lettura, le ragazze hanno ottenuto un punteggio superiore ai ragazzi di 19 punti. Rispetto al ciclo precedente, queste differenze sono rimaste sostanzialmente stabili. Sia nelle diverse macroaree geografiche, sia nei diversi indirizzi di studio, i ragazzi hanno ottenuto un punteggio in matematica superiore a quello delle ragazze. Emerge dall'indagine Ocse Pisa.