Omicidio dottoressa in Calabria, si indaga su movente dell'agguato

Cronaca
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Proseguono le indagini sull'assassinio di Francesca Romeo, la donna uccisa sabato mattina a Santa Cristina D'Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria, mentre si trovava in auto con il marito. Oggi in Procura a Palmi si svolgerà un primo confronto tra i pm e gli investigatori della squadra mobile che stanno conducendo le indagini. Da chiarire, ancora, sono i motivi che hanno spinto il killer a sparare 

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Regna ancora il mistero sull’omicidio di Francesca Romeo, la donna uccisa sabato mattina a Santa Cristina D'Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria, mentre si trovava in auto con il marito Antonio Napoli, anch’egli medico, psichiatra dell'Asp in servizio presso il Centro di salute mentale di Palmi. Oggi in Procura a Palmi si svolgerà un primo confronto tra i pm e gli investigatori della squadra mobile che stanno conducendo le indagini di quello che è apparso un agguato di ‘ndrangheta. Sebbene non siano stati riscontrati collegamenti tra la donna, il marito e la criminalità organizzata. Per questo, a dover essere chiarito, sarà anche il movente dell’omicidio.

La ricostruzione dei fatti

La dottoressa Romeo stava rientrando a casa, nella frazione Sant'Anna di Seminara, dopo aver terminato il turno di lavoro presso la guardia medica a Santa Cristina. Durante il percorso, sono stati esplosi due colpi di fucile contro l’auto guidata dal marito: il primo è stato frontale ed ha distrutto il parabrezza mentre il secondo, più angolato, dopo aver distrutto un finestrino, ha ucciso la donna, ferendo ad un braccio il consorte. Napoli, pur ferito, ha continuato la guida per alcune centinaia di metri per poi accostare e chiedere soccorso. L’uomo, ascoltato dagli investigatori, non è riuscito a fornire però elementi utili agli inquirenti per fare luce sul contesto in cui è maturato l'attentato. Napoli sarà quindi risentito nuovamente dai pm insieme ad alcuni familiari di Francesca Romeo, ai colleghi della guardia medica e ai conoscenti della coppia. Il procuratore Emanuele Crescenti e il pm Elio Romano, che stanno coordinando le indagini, tenteranno di comprendere cosa si celi dietro un omicidio che gli stessi inquirenti hanno definito "strano".

Le ipotesi degli inquirenti

Al momento gli uomini della squadra mobile non escludono alcuna pista, né quella secondo cui l'omicidio possa essere connesso a motivi relativi alla vita privata dei due coniugi, né la pista che conduce all'attività professionale della dottoressa Romeo. Gli inquirenti, tra l’altro, non escludono nemmeno che la donna, nei giorni precedenti l’agguato, possa aver ricevuto richieste “particolari” che ha poi rifiutato.

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