Ragazzi scomparsi in Veneto, ipotesi: lui non voleva che lei si laureasse oggi

Cronaca
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Continuano le ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, i due ex fidanzati 22enni spariti nel nulla, da sabato scorso. Nessun esito dalle operazioni nella zona tra i Comuni di Sesto e San Candido. Una delle piste più battute che sta prendendo piede per spiegare la sparizione è che per il giovane la ragazza non dovesse arrivare al giorno della laurea in Ingegneria biomedica prevista per oggi, perché questo avrebbe significato un punto di non ritorno nel rapporto

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Continuano senza sosta le ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, i due ex fidanzati 22enni spariti nel nulla, da sabato scorso. Le operazioni sulle Dolomiti di Sesto nella zona dei Comuni di Sesto e San Candido sono state sospese senza esito (GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI SUL CASO). L'ipotesi che sta prendendo piede per spiegare la sparizione cinque giorni fa dei due ragazzi senza che vi siano state più tracce della loro presenza è che la giovane non dovesse arrivare al giorno della laurea in ingegneria biomedica, prevista per oggi, perché questo avrebbe significato un punto di non ritorno nel rapporto con l'ex fidanzato, visto che la 22enne sarebbe rientrata a Vigonovo solo nei fine settimana. Era infatti pronta a partire per Reggio Emilia, dove voleva frequentare un corso di fumetti, sua altra grande passione. L'avvocato Stefano Tigani, legale della famiglia di Giulia Cecchettin, oggi ha detto: "Non ci sono novità per il momento. E questo per noi è sempre più preoccupante. L'ipotesi dell'allontanamento spontaneo è un'idea che non è mai passata per il cervello di nessuno. Anche nella denuncia di scomparsa il papà aveva fatto ben presente che ere molto preoccupato per l'incolumità della figlia. Giulia avvisava sempre quando stava fuori più del previsto. È escluso categoricamente che se ne possa essere andata di sua spontanea volontà. Non è proprio possibile". Secondo fonti vicine ai familiari, la famiglia Cecchettin "ha la convinzione che Giulia sia trattenuta contro la sua volontà, perché mai si sarebbe allontanata da casa volontariamente, senza darne notizia". Anche se non vi sono elementi investigativi a supportare al momento questa tesi, i familiari - viene ribadito - hanno questa convinzione: Giulia "non può essere scappata da sola, per una fuga di qualsiasi tipo. È trattenuta contro la sua volontà".

Le possibili ipotesi

Ieri Elisa Camerotto, la zia di Giulia, ha esternato le sue convinzioni sulla possibile causa della sparizione della nipote. "Filippo non era contento che Giulia si laureasse - dice - perché temeva che si potesse allontanare da lui". La donna delinea un'immagine non edificante del ragazzo, meno brillante dell'ex negli studi e con il quale la nipote aveva interrotto da mesi il rapporto sentimentale proprio per il suo carattere. "Era molto possessivo e giocava con lei ricattandola emotivamente per continuare a vederla. Lei era buona e cedeva - sottolinea - perché sapeva che lui era tanto solo e calcava molto su questo fatto dicendo 'se te ne vai anche tu io non ho più nessuno''". Un rapporto del 22enne ossessivamente morboso, tanto che, ripete la zia, "si mostrava felice solo quando era con lei".

Il giallo del sangue

Come riporta il Corriere della Sera, resta il giallo delle chiazze di sangue trovate a Fossò, a qualche chilometro dalla casa dei Cecchettin: ancora non si sa a chi appartengano. Gli inquirenti hanno il dna di Giulia, ricavato da suppellettili o abiti forniti dai familiari della ragazza: sarà confrontato con quello del materiale ematico, nella speranza di non individuare una coincidenza.  A mettere tutti in allarme c’è anche la denuncia di un residente di Vigonovo che dice di aver visto due ragazzi litigare in auto vicino a casa di Giulia, i Cecchettin ritengono che si tratti di Giulia e Filippo.

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Lo stop alla laurea

L'iter per la laurea di Giulia (prevista per oggi) è ora congelato perché la ragazza non aveva completato l'ultimo step amministrativo, quello dell'inserimento dell'ultima versione della sua tesi nel sistema dell'Università di Padova. Mentre i Carabinieri definiscono anche i minimi particolari del quadro psicologico della ex coppia, continuano gli accertamenti e le ricerche. Ieri i familiari più stretti della ragazza - lo zio, il padre e i due fratelli - sono stati sentiti in caserma per ore. Il papà Gino non si è sottratto ai giornalisti alla fine dell'audizione. "Sto aiutando in tutti i modi i Carabinieri a dare le informazioni che a loro servono - chiarisce - Altri elementi a me non li hanno dati. Giulia deve tornare, altro non ho da dire". I militari hanno acquisito dall'uomo un portatile che la figlia aveva a casa mentre pare che Giulia avesse con sé la sera della cena con Filippo un altro computer con il quale stava rileggendo l'ultima versione della tesi, tesi mai inviata all’Università. Ieri sono continuate le ricerche da parte degli investigatori e dei vigili del fuoco della Fiat Punto nera sulla quale Filippo ha fatto salire Giulia. Le perlustrazioni con l'elicottero dei pompieri sono state compiute ad ampio raggio, sino a spingersi nel Pordenonese. Scandagliati dall'alto, in particolare, i corsi d'acqua del Veneziano e del Trevigiano ma anche le strade che potrebbero essere state percorse da Giulia e Filippo in almeno cinque province. Due auto, simili a quella ricercata, sono state controllate in modo accurato, ma senza esito.

Sul cancello di casa nastri rossi per laurea Giulia 

Tre nastri rossi sono stati appesi alla cancellata della villetta della famiglia Cecchettin dalla sorella di Giulia, Elena, a rappresentare il giorno in cui la 22enne scomparsa avrebbe dovuto discutere la tesi in Ingegneria all'Università di Padova. Elena Cecchettin è uscita brevemente in giardino senza rivolgere alcuna parola ai cronisti che la interpellavano e ha annodato sull'inferriata i nastri rossi dedicati alla laurea di Giulia.

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Le ricerche di oggi

Intanto la Città metropolitana di Venezia ha messo a disposizione dall'alba 60 volontari di Protezione civile del distretto della Riviera del Brenta nell'ambito del piano di ricerca persone scomparse, su richiesta della Prefettura di Venezia. Tutti i volontari da questa mattina sono operativi a supporto delle forze dell'ordine nella speranza di trovare Giulia e Filippo. "Dalle parti di San Candido la macchina è sicuramente transitata domenica. Ora ci sono droni che stanno sorvolando la zona di Sacile e Pordenone. Le ricerche procedono a tappeto, davvero con ogni mezzo", dice il legale della famiglia Cecchettin. Smentita invece la voce secondo la quale la macchina sarebbe stata vista in Austria. Un elicottero dei vigili del fuoco, partito dall'aeroporto di Venezia, ha sorvolato prima il lago di Barcis per poi dirigersi verso la Valcellina fino a Longarone. Quindi ha perlustrato dall'alto la Val Zoldana per arrivare fino a Cortina.

Sorella di Giulia: “Non aveva paura di lui”

"Se mia sorella avesse avuto paura di Filippo non sarebbe mai uscita da sola con lui". Lo ha detto ieri sera durante la trasmissione "Chi l'ha visto?" su Rai3 Elena Cecchettin, la sorella di Giulia. "Non penso che fosse spaventata da quel punto di vista magari era più che altro stanca, scocciata di continuare a vivere da questa situazione dalla quale era uscita, senza uscirne veramente" ha aggiunto la ragazza. I due giovani erano stati assieme fino all'agosto scorso, quando Giulia aveva deciso di troncare la relazione. "Se mi piaceva Filippo? Non tanto - ha risposto Elena - perché era una persona possessiva, aveva alcuni atteggiamenti che non mi piacevano: le stava molto addosso, la controllava". Eppure i due continuavano a vedersi: "Erano incontri sempre più dilatati - ha detto Elena - incontri in amicizia, anche se non tanto in amicizia, perché ogni volta lui cercava di rinnovare questa sua proposta di ritornare insieme, Secondo me faceva pressione su questa sua tristezza per manipolarla". Nel corso della trasmissione, è intervenuto anche Gino Cecchettin, il papà di Giulia, che ha detto: "Noi siamo convinti che i ragazzi siano ancora vivi, stiano bene, vogliamo che ritornino da noi. Mi rivolgo soprattutto a Filippo: mettiti la mano sul cuore e ritorna. Riportaci Giulia”.

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