Ragazzi scomparsi in Veneto, il padre di Giulia: "Filippo mettiti una mano sul cuore"

Cronaca
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Si cercano ancora tracce di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, i due ex fidanzati 22enni spariti nel nulla, da sabato scorso, a bordo della Fiat Grande Punto nera di lui. Attenzione puntata sulla zona tra Vigonovo e Treviso. Un computer, utilizzato in casa dalla famiglia della ragazza, è stato consegnato dai genitori della 22enne ai carabinieri. Il padre di lei: "Siamo convinti che siano vivi. Filippo, riportacela"

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Si indaga senza sosta per capire cosa sia successo a Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, i due ex fidanzati 22enni spariti nel nulla, da sabato scorso, a bordo della Fiat Grande Punto nera di lui (GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI SUL CASO). Proseguono nella zona tra Vigonovo e Treviso le ricerche con l'elicottero. Intanto il papà di Giulia, davanti alla caserma dei Carabinieri, oggi ha detto: "Non c'è nessuna novità sostanziale. Stiamo aiutando i Carabinieri, tracciando il quadro più completo possibile". I genitori della ragazza, durante un incontro con gli investigatori, hanno consegnato un computer, utilizzato in casa dalla famiglia Cecchettin. Nelle scorse ore, un groviglio di segnalazioni, talvolta fasulle, ha fatto spostare le indagini in vari punti. Niente che abbia permesso di rintracciare i due ragazzi, per i quali i genitori di entrambi ieri - 14 novembre - hanno lanciato un appello davanti alle telecamere delle tv: "Ragazzi contattateci o tornate a casa". Oggi, Gino Cecchettin, ai microfoni di Chi l'ha visto?, ha detto di essere convinto "che i ragazzi siano ancora vivi, stiano bene". Quini ha rivolto un appello a Turetta: "Mettiti la mano sul cuore e ritorna. Riportaci Giulia".

Le segnalazioni sulla Fiat Punto

La Fiat Punto, da sabato notte, è stata segnalata in un parcheggio davanti alla casa di Vigonovo di Giulia, intorno alle 23; poco dopo a Fossò, nella 5/A Via della zona industriale, dove sono state trovate le presunte macchie ematiche. Nelle ore successive la Fiat Punto è stata catturata dagli occhi elettronici di alcuni comuni della provincia di Pordenone, poi del Trevigiano, infine nell'alto bellunese. Una delle testimonianze chiave dell'inchiesta, ritenuta attendibile, resta quella di un vicino di casa dei Cecchettin, che alle 23.15 circa di sabato ha visto ferma nel parcheggio, a pochi metri dalla casa di Giulia, un'auto corrispondente alla Punto di Turetta. L'uomo ha sentito urla come quelle di un litigio, e poi ha visto un uomo spingere con violenza una ragazza all'interno dell'auto.  Di Giulia, che doveva laurearsi domani, giovedì, a Padova, e del suo ex fidanzato Filippo, al quale mancavano invece alcuni esami nella stessa facoltà di Ingegneria, più nessuna traccia.

 

La fine della relazione

La relazione tra i due era finita nell'agosto del 2023 ma i rapporti tra i ragazzi erano comunque rimasti buoni e avevano continuato a frequentarsi. In particolare, secondo i familiari di Giulia, Filippo faticava ad accettare la fine della storia. 

La sorella di Cecchettin: "Giulia non aveva paura di Filippo"

Ha parlato delle dinamiche tra i due ragazzi anche Elena Cecchettin, sorella di Giulia: "Se mia sorella avesse avuto paura di Filippo non sarebbe mai uscita da sola con lui", ha detto anche lei ospitata da Chi l'ha visto? su Rai3. "Non penso che fosse spaventata da quel punto di vista - ha aggiunto - magari era più che altro stanca, scocciata di continuare a vivere da questa situazione dalla quale era uscita, senza uscirne veramente". Dell'ex fidanzato della sorella, Elena Cecchettin parla come di "una persona possessiva" che "le stava molto addosso, la controllava". Per questo, a chi le chiede se le piacesse, risponde "non tanto". Nell'ultimo periodo gli incontri tra i due, ha spiegato, anche se "erano sempre più dilatati" non erano "tanto in amicizia", perché "ogni volta lui cercava di rinnovare questa sua proposta di ritornare insieme: secondo me faceva pressione su questa sua tristezza per manipolarla".

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