Lecce, nessuna visita in carcere per un anno: detenuto autorizzato a rivedere il suo cane

Cronaca

La decisione è stata presa dalla direttrice del penitenziario di Borgo San Nicola e fa parte di un percorso di rieducazione. L'incontro tra l'uomo, senzatetto senza amici o familiari, e il suo Zair è durato circa due ore

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Un anno di detenzione in carcere e mai nessuno a fargli visita. L’uomo, detenuto nel carcere di Lecce, prima dell’arresto era un senzatetto, senza conoscenti o familiari, e il suo unico desiderio era di poter rivedere il suo amico a quattro zampe Zair. Una speranza che è diventata realtà nei giorni scorsi, quando ha ricevuto l’autorizzazione della direttrice del carcere per poter accarezzare di nuovo Zair.

L'incontro con l'amico a quattro zampe

Zair era la sua unica compagnia: un legame molto stretto interrotto dall’arresto dell’uomo e dall’affidamento del cane da parte di una famiglia della zona. "E' stato emozionante per lui e per tutto il personale del carcere che si è impegnato affinché il desiderio di questo detenuto potesse realizzarsi", racconta Maria Teresa Susca, direttrice del carcere di Lecce. L’incontro, organizzato in un’area verde della struttura, è durato circa due ore e fa parte di un percorso di rieducazione dei carcerati. "Abbiamo voluto esaudire questa richiesta anche per la circostanza che il detenuto non fa colloqui con nessuno”, ha spiegato la direttrice. “Si sono spesi tutti per questo incontro: la polizia penitenziaria, il funzionario giuridico pedagogico che segue il detenuto, così come anche il suo avvocato". 

Alfredo Cospito uno dei due anarchici imputati per il ferimento dell'AD di Ansaldo Nucleare, 30 ottobre 2013 a Genova.
ANSA/LUCA ZENNARO

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Possibilità di un secondo incontro

Maria Teresa Susca non esclude la possibilità di un secondo incontro. "E' stato complicato - ha aggiunto la direttrice - ma è un'esperienza che si può ripetere. Voglio precisare che si è trattato di un evento eccezionale. E' stata la prima richiesta che ho ricevuto da quando sono a Lecce, da un anno e mezzo. E' chiaro però, trattandosi di momenti che richiedono un'organizzazione ampia va tutto valutato". 

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