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Giornate Fai d'Autunno 2023, i luoghi da visitare nelle Marche

Cronaca

Tra i beni aperti anche luoghi legati all'istruzione e alla ricerca come il Fano Marina Center per lo studio della biodiversità marina o il Gabinetto di Fisica del Collegio Raffaello dell'Università di Urbino

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Palazzi antichi, ville, chiese, giardini, musei, ma anche itinerari naturalistici e borghi storici: sono alcuni dei 47 luoghi, distribuiti in 28 località, visitabili il 14 e 15 ottobre nelle Marche grazie alle Giornate Fai d'Autunno, iniziativa giunta alla sua 12/a edizione.

I centri di ricerca

Tra i beni aperti a cura dei volontari Fai (un migliaio nella regione più 350 giovani 'ciceroni' delle scuole), ci sono anche luoghi legati all'istruzione e alla ricerca come il Fano Marina Center per lo studio della biodiversità marina o il Gabinetto di Fisica del Collegio Raffaello dell'Università di Urbino, assieme al Museo dei Gessi di Palazzo Albani e all'Orto Botanico.

Le visite

Ad Ancona si visita la Mole Vanvitelliana con la Marciaronda (sabato e domenica 10:00 - 13:00 / 14:00 - 18:00), che raccontano non solo l'architettura, ma anche la vita di Vanvitelli. Dalla Torre Clementina di Portonovo (visite sabato e domenica 10:00 - 18:30) emerge la romantica figura del suo antico proprietario Lauro De Bosis, scrittore, poeta e aviatore.

Tra i luoghi sorprendenti: il Parco storico Seghetti Panichi a Castel di Lama (Ascoli Piceno), visitabile sabato e domenica con orario 10:00 - 12:30 e 15:00 - 18:00, Palazzo Cortesi a Macerata, dai cui ultimi restauri sono emersi documenti dei moti carbonari del 1831 (visite sabato dalle 15:30 alle 18:30 e domenica dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:30), e il Borgo di Torre di Palme a Fermo (sabato e domenica 17:00 - 22:00).

Le parole della presidente del Fai Marche

"Un patrimonio enorme - ha sottolineato la presidente del Fai Marche Alessandra Stipa - che il Fai dalla sua nascita nel 1975 ha contribuito non solo a salvare con i suoi 75 beni ufficiali, ma anche a valorizzare e condividere grazie ai suoi 365 presidi territoriali nazionali, diventando un vero e proprio modello di gestione del patrimonio culturale e un centro di ricerca storica che da vita a sempre nuove scoperte. Il contributo volontario dato al Fai per le sue Giornate - ha continuato - non deve perciò intendersi come un biglietto, ma come la compartecipazione ad un progetto di salvaguardia della propria storia e della propria civiltà". 

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