Giornate Fai d'Autunno 2023, i luoghi da visitare in Lombardia: date e orari

Cronaca

Sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023 tornano le “Giornate FAI d’Autunno”, giunte alla loro dodicesima edizione

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Sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023 tornano le Giornate FAI d’Autunno, l’atteso evento di piazza che il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica, da dodici anni, al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Scopriamo quali sono alcuni dei luoghi da non perdere in Lombardia.

Casa Trainini

Casa Trainini a Mompiano, Brescia, è una dimora d'artista perfettamente conservata: all'interno è stato mantenuto tutto l'arredo originale dei primi del Novecento, così come fu disegnato e realizzato dal proprietario, il pittore Vittorio Trainini (1888-1969), tra i più importanti artisti del Novecento bresciano. La scelta di Mompiano, un borgo tranquillo appena fuori dalla città, suona come un ritorno alle origini: Vittorio Trainini vi nacque e passò l'infanzia, prima di intraprendere una carriera che l'avrebbe portato anche fuori dalla provincia, ma mai per troppo tempo. La casa si potrà visitare sabato e domenica dalle 10 alle 17 (ultimo ingresso 17).

Villa del Balbianello

Su una penisola da cui si godono scorci incantati del Lario, questa elegante e romantica dimora del XVIII secolo e il suo stupefacente giardino hanno ospitato letterati e viaggiatori fino al suo ultimo proprietario, Guido Monzino. Fu lasciata in eredità al FAI da Guido Monzino nel 1988. L'iniziatore delle meraviglie del Balbianello fu il Cardinal Durini, letterato e mecenate, che a fine Settecento scelse questo angolo lacustre per farne un ritiro di delizia e di svago letterario. Una vocazione recuperata in tempi moderni da Guido Monzino, imprenditore, collezionista e appassionato viaggiatore, che nel 1974 fece della Villa il rifugio dove conservare con ordine e gusto i ricordi di una vita avventurosa che lo condusse, primo italiano, in cima all'Everest. La sua vita quotidiana e le fortunate gesta emergono da mappe, strumenti di viaggio, libri, arredi. La villa si potrà visitare sabato e domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso 16.30).

Palazzo e giardini Moroni

Palazzo Moroni si trova a Bergamo Alta, in via Porta Dipinta 12. È un tipico palazzo aristocratico lombardo del Seicento, da sempre appartenuto alla famiglia Moroni, che conserva eccezionalmente, oltre agli interni arredati e decorati con alcuni capolavori d'arte, l'impianto complessivo originario, comprendente un giardino e un'ortaglia di circa due ettari, rarissima in un contesto urbano e che oggi ha il valore di un vasto, insolito e suggestivo parco storico nel cuore della Città Alta. La struttura è visitabile sabato e domenica dalle 10 alle 18, ultimo ingresso 17.30.

Palazzo Manna

Palazzo Manna si trova a Cremona, all'incrocio tra via Manna e via dei Tribunali, a poca distanza dal Teatro "A. Ponchielli" e dalla chiesa di S. Lucia. L'area in cui sorge il palazzo ha da sempre costituito sede privilegiata di insediamenti romani, in particolare di ville che dispiegavano i propri giardini sui terrazzamenti (in parte ancora percepibili nei lievi dislivelli) del fiume Po che qui scorreva. Oggi l'edificio rientra appieno nel centro storico cittadino, in un'area che la pianta di Antonio Campi (1582) rappresenta come consolidata. Il palazzo è visitabile sabato e domenica dalle 10 alle 18, ultimo ingresso 17.30.

Mura e sotterranei di Lecco

L' intero centro di Lecco conserva e, in molti casi, nasconde i resti del castello in riva al lago, costruito nella prima metà del Trecento da Azzone Visconti, potenziato poi, anche con postazioni cannoniere, dagli Sforza, tra la fine del Quattrocento e il secolo successivo. Al tempo de "I promessi sposi" (1628-1630), il castello era sotto il dominio spagnolo. È citato nella prima pagina del romanzo: "Ai tempi in cui accaddero i fatti che prendiamo a raccontare, quel borgo, già considerabile, era anche un castello, e aveva perciò l'onore di alloggiare un comandante, e il vantaggio di possedere una stabile guarnigione di soldati spagnoli…". Il comandante, con parte della guarnigione, era alloggiato nell'edificio che oggi, e dal 1982, è sede della Biblioteca Civica di Lecco. Si potrà visitare sabato e domenica dalle 10 alle 17, ultimo ingresso ore 16.

Ex carceri di Bozzolo

L'accesso alle Carceri avviene da Piazza Europa, di fianco al Palazzo Comunale a Bozzolo, Mantova. Quella che oggi appare come un'unica piazza nel Cinquecento era suddivisa in due aree, una a disposizione della corte gonzaghesca e l'altra di pertinenza del Comune. La visita permette la lettura di questo spazio urbano. Nel 1594 l'Imperatore Rodolfo eleva Bozzolo al rango di città e principato, affidandola a Giulio Cesare Gonzaga. Diventa la capitale di un dominio feudale e impegna il Comune in funzioni amministrative, distribuendo i carichi fiscali o assegnando l'uso di mulini e forni comunali, e di ordine pubblico, disponendo di carceri e di strumenti di tortura. Le carceri, adiacenti al Palazzo Comunale, sono poste nella Casa del Vicario, rappresentante del Gonzaga, e vengono utilizzate fino a tempi recenti. Questo luogo suggestivo potrà essere visitato sabato e domenica in due turni: dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18.30 (ultimo ingresso 18).

Banca d'Italia

La sede di Milano della Banca d'Italia sorge in pieno centri cittadino, a due passi dal Duomo e da Palazzo Marino. La sua struttura imponente, la scalinata che precede il cancello monumentale in ferro, bronzo e marmi colorati più alto del portale maggiore del Duomo, superato il quale si accede al salone del pubblico, sono ciò che normalmente i Milanesi possono vedere di questo storico palazzo. Con queste giornate di apertura entrerete nel cuore dell'edificio ed avrete modo di ammirarne i capolavori contenuti. Si potrà accedere alla banca sabato e domenica dalle 10 alle 18, ultimo ingresso 17.30.

Villa Necchi Campiglio

Una residenza circondata da un silenzioso giardino nel centro di Milano, custode di capolavori d'arte, dove si respira ancora intatta l'atmosfera colta e vivace città tra le due guerre. Villa donata al FAI da Gigina Necchi Campiglio e Nedda Necchi, nel 2001. Collezione Alighiero ed Emilietta de' Micheli donata al FAI nel 1995. Collezione Claudia Gian Ferrari donata al FAI nel 2009. Collezione Guido Sforni (1935-1975) donata al FAI nel 2017. Appartata nel cuore di un tranquillo quartiere nel centro di Milano, Villa Necchi Campiglio venne progettata nei primi anni '30 dall'architetto Piero Portaluppi su incarico delle sorelle Nedda e Gigina Necchi e di Angelo Campiglio, marito di Gigina, esponenti di una borghesia industriale lombarda colta e al passo coi tempi. Oltre alla villa, il giardino ospitava la casa del custode con la portineria, la serra, il garage, il campo da tennis e la piscina (la prime di proprietà privata a Milano). Il piano rialzato fungeva da zona di rappresentanza, mentre il primo piano era riservato alle camere private della famiglia. Si potrà visitare la villa sabato e domenica dalle 10 alle 18, ultimo ingresso alle 17.

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