I giudici hanno accolto le istanze dei soci di minoranza che hanno portato in giudizio il ministro del Turismo per presunte irregolarità finanziaria e contabile
Il Tribunale civile di Milano ha ordinato l’ispezione giudiziale dell’amministrazione di Visibilia Editore Spa, presieduta fino al gennaio 2022 da Daniela Santanchè. La decisione arriva dopo l’azione civile avviata da alcuni soci di minoranza per verificare eventuali irregolarità amministrative e gestionali del gruppo fondato dal ministro del Turismo.
La richiesta dei pm di Milano
I giudici Simonetti, Ricci e Zanna hanno accolto le istanze di Giuseppe Zeno, rappresentato dall’avvocato Antonio Piantadosi. I soci di minoranza hanno portato in giudizio Santanchè per presunte irregolarità finanziaria e contabile. La pubblica accusa è rappresentata dai pm milanesi Laura Pedio e Marina Gravina. I giudici hanno nominato per condurre gli accertamenti e stilare una relazione, la dottoressa Daniela Maria Ausilia Ortelli.
approfondimento
Ki Group Bioera, richiesta di fallimento per l'ex società di Santanché
L’ispezione
L’ispezione dovrà verificare " la correttezza della predisposizione del bilancio di esercizio 2022 e della semestrale 2023 sul presupposto della continuità aziendale, considerando la voce avviamento e la voce crediti per imposte anticipate per euro 128.822". E poi ancora "l’andamento attuale della società anche in relazione agli obiettivi del business plan 2023-2025 predisposto da Epyone, la coerenza delle iniziative dell’organo di amministrazione rispetto al Bp 2023-2025, l’adeguatezza alla natura dell’attività di impresa e della società quotata degli assetti organizzativi contabili, amministrativi", si legge nell'istanza.
approfondimento
Visibilia, compagno Santanchè al telefono: “Non possiamo ridare soldi”
Santanchè: FdI sempre garantista
Riguardo alle vicende giudiziarie della società Visibilia con la premier Meloni e Fratelli d’Italia "non c'è nessun processo in corso" assicura Daniela Santanchè che aggiunge: "Il nostro partito è sempre stato garantista e continueremo ad esserlo con assoluta tranquillità". Del resto, sottolinea Santanchè "non si vince sui giornali, ma in tribunale".
