Il direttore dell'Osservatorio Vesuviano Mauro Di Vito e la direttrice del dipartimento vulcani dell'INGV Francesca Bianco smentiscono l'ipotesi legata a una possibile eruzione vulcanica per via dello sciame sismico in corso
I Campi Flegrei tremano ancora una volta - il terremoto di magnitudo 4,2 avvenuto il 27 settembre è stato il più forte registrato nella zona negli ultimi 40 anni - ma secondo gli esperti non ci sono segnali di un'eruzione imminente. "La sismicità è una delle cose più evidenti, c'è una forte e deformazione del suolo, ma molto meno rapida di quella dell'83-84", spiega a Sky TG24 il direttore dell'Osservatorio Vesuviano Mauro Di Vito, che smentisce che al momento esistano segnali che possano far pensare a una possibile eruzione. "I dati ci dicono il contrario, ovvero che il fenomeno sta progredendo ma non ci sta dando segni di variazione tale da indicarci una progressione verso un'eruzione vulcanica", dice Di Vito.
"Magnitudo non superiore a 5"
"Se il magma non risale in superficie, non è nei primi 2-3 chilometri della crosta, uno sciame sismico non ha significato in termini eruttivi. Ed è questo quello che sta avvenendo ora ai Campi Flegrei", conferma la direttrice del dipartimento vulcani dell'INGV Francesca Bianco: "Gli sciami che stiamo registrando non hanno nulla a che fare con un'eventuale imminente attività eruttiva", spiega a Sky TG24. "Quello che possiamo dire certamente è che se continua la deformazione, se il suolo continua a sollevarsi, continueremo a registrare terremoti. Studi ci hanno permesso di comprendere che sicuramente la massima magnitudo attesa potrebbe essere inferiore a 5 ma non superiore a 5. Che eventi di magnitudo 4, o anche un po' superiori, sono possibili".