Segre-Seymandi, procedimento civile per i 700mila euro aggiornato a settembre

Cronaca

Arriva in tribunale la vicenda dei due ex promessi sposi torinesi. Al centro dell’udienza di oggi non c’era il video in cui il manager rompe con l’ex compagna parlando in pubblico dei suoi presunti tradimenti, ma i 700mila euro che l’imprenditrice ha trasferito da un conto comune a uno personale. La donna si è costituita in giudizio. Poi, dopo mezz’ora per incardinare il procedimento, tutto rinviato al 5 settembre. Assenti i protagonisti. Intanto, a Roma i primi passi del Garante per la privacy riguardo al video

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La vicenda Massimo Segre-Cristina Seymandi arriva in tribunale. Al centro dell’udienza di oggi, però, non c’era il video girato durante quella che doveva essere la festa di annuncio nozze della coppia torinese - in cui il manager ha rotto con l’ex compagna parlando davanti a tutti dei suoi presunti tradimenti - ma i 700mila euro che l’imprenditrice ha trasferito da un conto comune a uno personale. Il procedimento civile, attivato in tribunale a Torino dal finanziere a carico della ex fidanzata, è stato aggiornato al 5 settembre. L'udienza è durata mezz'ora, il tempo di incardinare il procedimento. In mattinata Seymandi ha presentato l’istanza di costituzione in giudizio. Poi i legali di Segre hanno chiesto un termine per esaminare la documentazione presentata dai legali della donna. Del procedimento si occupa il giudice Fabrizio Alessandria. In tribunale non c'erano i due ex, ma solo i loro avvocati.

L’udienza sui 700mila euro

Il giudice, in particolare, è chiamato a pronunciarsi sul sequestro cautelare dei soldi: il provvedimento è stato emesso in via d’urgenza nei giorni scorsi, dopo una “denuncia” presentata dagli avvocati di Segre. Seymandi ha trasferito la somma su un suo conto corrente privato da uno che la coppia aveva in comune a marzo, ma la cosa ha assunto toni di natura legale dopo l’annullamento del matrimonio. Secondo l’imprenditrice, il trasferimento del denaro è avvenuto con il consenso esplicito di Segre, che - sostiene Seymandi - avrebbe autorizzato il trasferimento anche per iscritto. I legali di Segre potrebbero non negare l’autorizzazione al bonifico, ma ribattere che era legata a esigenze che sono cessate dopo la rottura del fidanzamento. Dopo la separazione, il manager non ha chiesto indietro la somma ma avrebbe subito avviato la procedura civile. Il giudice dovrà decidere se confermare oppure no il sequestro dei soldi e se porre le basi di quello che potrebbe diventare un processo civile, nel quale discutere della transazione e dell’appartenenza del denaro.

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L’istruttoria del Garante per la privacy

Intanto, come spiega La Stampa, a Roma il Garante per la privacy sta compiendo i primi atti istruttori sull’illecita diffusione di “informazioni riferibili alla vita sentimentale e sessuale della signora Seymandi e di terzi, benché non direttamente identificati”. Tre i fronti su cui si indaga. Il primo: il discorso di Segre alla festa costituisce un illecito? Il secondo: chi ha registrato e diffuso il video? Il terzo riguarda i siti internet che hanno trattato la vicenda e rilanciato il video: esiste un interesse pubblico? Il diritto di cronaca prevale su quello alla privacy? L’istruttoria del Garante per la privacy, spiega ancora La Stampa, dovrebbe durare alcuni mesi, ma potrebbero esserci dei provvedimenti intermedi. Alla fine, se verranno ravvisati illeciti, partiranno le multe.

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