Covid, archiviata l'inchiesta per Attilio Fontana e altri 12

Cronaca
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L'indagine con le accuse di epidemia e omicidio colposi per la gestione della pandemia ha coinvolto, oltre al governatore lombardo, anche l'ex assessore al Welfare Giulio Gallera e una serie di tecnici del Cts tra cui Agostino Miozzo, Silvio Brusaferro e Claudio D'Amario e l'ex capo della Protezione civile Angelo Borrelli

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Archiviate le accuse di epidemia e omicidio colposi per la gestione della pandemia Covid a carico del governatore lombardo Attilio Fontana e degli indagati. Lo ha deciso il Tribunale dei Ministri di Brescia. "Mantenuta in vita", rimandando gli atti alla Procura, solo un'accusa di rifiuto d'atti d'ufficio per non aver applicato il piano antinfluenzale del 2006 a carico di Silvio Brusaferro, Angelo Borrelli, Claudio D'Amario, in qualità di tecnici, e dell'ex assessore al Welfare lombardo Giulio Gallera e dell'ex dg Luigi Cajazzo. Per tutti gli indagati sono cadute le accuse principali, dopo l'archiviazione anche dell'allora premier Giuseppe Conte e dell'ex ministro della Salute Roberto Speranza.

L'inchiesta sulla gestione del Covid

Nei giorni scorsi la Procura bresciana aveva chiesto di archiviare le posizioni di Fontana, dell'ex assessore al Welfare Giulio Gallera e di altri 11 indagati per la gestione della prima ondata di Covid in Valseriana. Tra loro anche una serie di tecnici del Cts, tra cui Agostino Miozzo, Silvio Brusaferro e Claudio D'Amario e l'ex capo della Protezione civile Angelo Borrelli, tutti accusati di epidemia e omicidio colposi nella famosa inchiesta dei pm di Bergamo. Le posizioni di Fontana e degli altri 12 indagati erano state trasmesse dalla Procura bergamasca per una questione procedurale.

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L'archiviazione dell'indagine

Oggi, dopo che già nei mesi scorsi il Tribunale dei Ministri di Brescia aveva archiviato le accuse per l'ex premier Giuseppe Conte e per l'ex ministro della Salute Roberto Speranza, sempre i giudici bresciani (collegio Pipponzi-Scibetta-Stagno) con un provvedimento di 34 pagine hanno disposto l'archiviazione "in relazione a tutti gli indagati per insussistenza dei reati" contestati in quattro capi di imputazione che riguardavano le accuse di epidemia e omicidio colposi. Accuse che erano state contestate anche a Fontana, il quale, difeso dai legali Jacopo Pensa e Federico Papa, aveva deciso anche di farsi interrogare nelle scorse settimane. Per un'unica imputazione relativa alla mancata applicazione del piano pandemico antinfluenzale risalente al 2006, anche in ambito regionale, invece, i giudici hanno disposto "la restituzione degli atti al Pubblico ministero affinché proceda nelle forme ordinarie", poiché in questa accusa "non è stato ipotizzato alcun concorso di componenti del Governo", ossia Conte e Speranza. Per la ragione opposta, invece, anche le altre posizioni erano finiti davanti al Tribunale dei Ministri.

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Fontana: "Smontato l'odio e le bufale contro di noi"

 "Una ventata di verità, per me e per chi con me ha lottato in prima linea contro il Covid. Su questa indagine una certa parte politica ha costruito per anni una campagna di vero e proprio odio contro la Lombardia e contro il nostro operato". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, sull'archiviazione dell'inchiesta sulla gestione del Covid. "Nelle pagine della sentenza di archiviazione - aggiunge - vedo smontate molte delle troppe bufale costruite ad arte su quei mesi drammatici che hanno sconvolto le nostre comunità e provocato un immenso dolore a tante famiglie".

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