Il progetto è stato scoperto dalla Direzione investigativa antimafia che ha eseguito l'ordinanza di arresti domiciliari. Perquisite le case di altre tre persone coinvolte. Il progetto di ideologia fascista prevede la costituzione di un “Osservatorio” delle attività della magistratura
False informazioni a pubblico ministero con l’aggravante di aver mentito in un procedimento per strage. Queste le accuse che hanno portato all’ordinanza di arresti domiciliari per due persone eseguita dalla Dia di Caltanissetta. Si tratterebbe di un progetto ispirato all’ideologia fascista - gli interlocutori si definiscono infatti fascisti - che è emerso grazie ad alcune intercettazioni sulla base delle quali è partita l’inchiesta.
Le persone coinvolte
Il progetto di stampo fascista - che stando alle parole delle persone intercettate sarebbe allo stato attivo - riguarda la costituzione di un “Osservatorio” delle attività della magistratura, del quale dovrebbero fare parte anche componenti occulti per colpire alcuni magistrati "non graditi". Oltre ai due domiciliari, la Dia ha eseguito anche la perquisizione delle case di altri soggetti coinvolti nel progetto. La Procura di Caltanissetta ha emesso i decreti di perquisizione per i reati di associazione a delinquere e di violazione della Legge Anselmi sulle associazioni segrete.
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Il progetto
Il progetto fascista contro alcuni magistrati, scoperto dalla Dda di Caltanissetta, prevedeva la richiesta di appoggio "di altissimi livelli del potere Esecutivo e di altri avallo che gli associati affermano, nei loro colloqui, di avere già ottenuto". E’ quanto si legge nel comunicato della Procura che ha specificato come nessun esponente delle Istituzioni sia attualmente indagato. L'inchiesta nasce nell'ambito degli accertamenti su presunti interessi dell'eversione nera nella realizzazione della strage di Capaci. In un comunicato i pm hanno poi specificato come la vicenda sia in parte probatoriamente collegata alla scoperta della creazione di un osservatorio nato per screditare i magistrati non graditi.
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Le intercettazioni
“Noi stiamo agendo con molta discrezione, moltissima discrezione, io mi rendo conto che alcuni di voi hanno dei ruoli all'interno delle istituzioni magari non vogliono comparire. Per cui è possibile anche compartecipare, avere notizie senza per questo dover comparire". Gli interlocutori, non sapendo di essere intercettati, parlano apertamente della intenzione di "tenere segrete" almeno in parte "finalità e attività sociali" del loro piano.