Terremoto L'Aquila, un milione di euro a famiglia del 17enne morto nel crollo del Convitto

Cronaca

Il ragazzo, cittadino della Repubblica Ceca, si trovava nel capoluogo abruzzese per un viaggio premio. Morì nel crollo del Convitto Nazionale

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Il Tribunale de L'Aquila ha condannato il ministero dell'Istruzione, il Convitto Nazionale, la Provincia, l'ex preside del convitto Lizio Bearzi e il dirigente provinciale Vincenzo Mazzotta al pagamento di un milione di euro quale risarcimento alla famiglia di Ondreij Nouzovsky, lo studente 17enne morto nel crollo del Convitto la notte del 6 aprile 2009. Lo riporta Il Centro. Il ragazzo, cittadino della Repubblica Ceca, si trovava nel capoluogo abruzzese per un viaggio premio. Insieme a lui altri due compagni, fra cui Marta Zelena, anche lei morta sotto le macerie.

La sentenza

Il tribunale, seguendo il pronunciamento della Corte di Cassazione, ha ritenuto Livio Bearzi colpevole di aver "omesso colposamente di far sgombrare l'edificio pur consapevole del fatto che la struttura fosse fatiscente e senza predisporre alcun provvedimento" volto a salvaguardare l'incolumità dei minorenni, "che al momento della scossa si trovavano nell'edificio proprio per volontà del dirigente scolastico", si legge nel dispositivo.

Il dirigente della Provincia Mazzotta è stato ritenuto responsabile dei "lavori di adeguamento" della struttura e della "mancata adozione di un provvedimento di sgombero" a seguito delle forti scosse che avevano preceduto quella del 6 aprile.

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