Donne in ingegneria, il messaggio di Amalia Ercoli Finzi ed Elvina Finzi

Cronaca
Chiara Martinoli

Chiara Martinoli

Amalia Ercoli-Finzi è stata la prima donna italiana a laurearsi in ingegneria aeronautica. La sua è stata una carriera che potremmo definire stellare, in tutti in sensi: ha lavorato per la NASA e per l’Agenzia Spaziale Europea ed è considerata la madre della Missione Rosetta, che ha permesso di studiare da vicino come sono fatte le comete.  La abbiamo incontrata agli Sky Inclusion Days insieme alla figlia Elvina, a sua volta ingegnera nucleare: abbiamo chiesto loro perché le donne ingegnere sono ancora così poche

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Amalia Ercoli Finzi: Quando ho cominciato a studiare, effettivamente, il mondo che poi ho frequentato, quello dell’ingegneria aerospaziale, era un mondo solo per uomini. Però ciò che studiavo mi piaceva molto e ciò è stata proprio la molla che mi ha permesso di andare avanti. Inoltre, avevo la consapevolezza di poterlo fare, e questo mi ha aiutato fino in fondo.

 

Elvina Finzi: Quando mi sono iscritta io al Politecnico eravamo 22 ragazze su 600 studenti, quindi in realtà era meglio rispetto alla situazione in cui si è trovata mia madre, però erano comunque veramente poche. Se sei donna in questo mondo il dubbio “chissà se ce la faccio” ti viene, perché non hai tanti esempi. Quindi avere dei modelli, qualcuno che ti guida e che ti aiuta, è fondamentale.

 

 

A: C’era una cosa in particolare che mi preoccupava e che mi faceva ogni tanto fare la domanda “ma sarà possibile farlo?”. Perché io, oltre a essermi occupata di missioni spaziali, ho anche avuto una grande famiglia e mettere insieme le due cose mi sembrava in certi momenti impossibile. Però ce l’ho fatta.

 

E: Puoi fare tutto quello che vuoi. Però bisogna capire bene che cosa ti piace. Perché l’unica vera guida è la nostra passione. Ci saranno tantissime barriere, è inutile nasconderlo, le barriere saranno tante: e allora bisogna inventare delle vie nuove per fare le cose, e per farlo la passione è l’unica nostra vera arma, insieme alla preparazione. Senza preparazione non si arriva da nessuna parte.

 

A: L’arma che hanno in mano le donne per poter essere apprezzate è proprio la competenza. Quindi è fondamentale parlare con competenza, costruirsi una competenza adeguata. In un mondo prevalentemente maschile si sopravvive solo dando peso alle cose importanti, alle cose in cui si crede, e sapendo che in questa maniera si arriverà dove si vuole. Il mio messaggio è: tenete duro. Sappiate che siete brave, sappiate che potete farcela e quindi infischiatevene di quello che dicono gli altri. Le ragazze devono conquistare il mondo, ma soprattutto devono conquistarlo nell’ambito di queste nuove discipline tecnologiche che sono il futuro. E sappiano che questo è un campo dove tra l’altro si trova lavoro interessante prestissimo.

 

E: Bisogna crearsi degli spazi, oggi c’è tanto bisogno in questi settori, ma per le ragazze bisogna ancora definire qual è una strada vera. Quindi occorre crearselo, inventarselo, prenderselo, questo spazio. Perché adesso qualche esempio c’è. Ci sono delle stelle nel cielo, ma sono ancora delle stelle isolate. Ecco: dobbiamo tutte insieme costruire delle costellazioni.

 

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