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Incidente a Roma, 20enne a bordo della Lamborghini: si punta sulla sua testimonianza

Cronaca
©Ansa

La ragazza è salita sulla macchina un chilometro prima dello schianto. Le forze dell'ordine, che stanno ascoltando le persone informate dei fatti, puntano anche al suo contributo per capire meglio come siano andati i fatti. La 20enne è amica degli youtuber ed era seduta davanti, al posto del passeggero

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Per capire la dinamica dell’incidente avvenuto a Casal Palocco, a Roma, in cui è rimasto ucciso un bambino di 5 anni, potrebbe esserci una risorsa in più. Si tratta della testimonianza di una ragazza di 20 anni che è salita in macchina un chilometro prima dell’impatto su insistenza dello stesso guidatore, lo youtuber Matteo Di Pietro. Era seduta davanti, accanto a lui. Intanto, gli inquirenti hanno ascoltato la madre della piccola vittima, che al momento dell'incidente era al volante della Smart che si è andata a scontrare con il Suv Lamborghini con Di Pietro alla guida. 

Testimoni e analisi

I carabinieri faranno riferimento anche alla sua memoria fotografica per capire meglio cosa sia successo. Si indaga sulla velocità del veicolo e su potenziali interferenze fra chi era alla guida e chi riprendeva la scena. Nel frattempo, le forze dell’ordine stanno ascoltando persone informate dei fatti, che per il momento hanno superato la ventina. Si è appreso, fra l’altro, che l’auto era in viaggio da oltre due ore per la città perché gli youtuber erano impegnati nella “sfida” di rimanere alla guida il più a lungo possibile. Sequestrati anche i supporti informatici dei quattro giovani coinvolti nell’accaduto. Sono inoltre sotto analisi le chat scambiate fra di loro, oltre ai video di precedenti sfide.

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I reati contestati

Al ventenne youtuber - Di Pietro, appunto - la Procura di Roma contesta i reati di omicidio stradale e lesioni. Il 20enne non è stato ancora ascoltato dai magistrati. Per un ulteriore passo avanti formale non è escluso che gli inquirenti stiano attendendo i risultati della consulenza disposta sul cellulare del giovane e su quelli delle persone che erano con lui sul Suv Lamborghini il 14 giugno scorso. Per chi indaga, dalle verifiche sui device potrebbero arrivare risposte importanti sulle comunicazioni intercorse tra il gruppo di youtuber sia nelle fasi precedenti che in quelle successive al tragico impatto. Chat e video che potrebbero finire negli atti dell'indagine così come il materiale acquisito nel corso di una serie di perquisizioni effettuate nei giorni scorsi nelle abitazioni dell'indagato e dei suoi amici e nella sede della società Theborderline riconducibile al collettivo delle 'performance folli' seguite online da oltre 600mila follower.

I Theborderline sospendono l’attività

Il 18 giugno il gruppo di youtuber ha deciso di chiudere l'attività anche se i vecchi video sono ancora accessibili sulla piattaforma. In un filmato postato sui social i Theborderline hanno espresso alla famiglia del bimbo rimasto vittima dell'incidente il "massimo, sincero e più profondo dolore". "Quanto accaduto ha lasciato tutti segnati con una profonda ferita - si afferma nel breve video -, nulla potrà mai più essere come prima. L'idea di TheBorderline era quella di offrire ai giovani un intrattenimento con uno spirito sano. La tragedia accaduta è talmente profonda che rende per noi moralmente impossibile proseguire questo percorso. Pertanto, il gruppo TheBorderline interrompe ogni attività con quest'ultimo messaggio". Secondo quanto ricostruito nell'impatto non sarebbero coinvolte altre auto. La Procura, infine, domani darà il nulla osta alla restituzione della salma dopo che l'autopsia, svolta sabato, ha confermato che il decesso del piccolo è legato ai traumi dovuti al violento impatto.

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