"Le prove contro Aldobrandi sono schiaccianti” dichiara la Procura di Imperia che ha arrestato l'italiano, all'epoca 45enne: in quegli anni aveva una relazione con la 21enne irachena, naturalizzata svedese, sparita il 13 novembre 1995 a Linkoping, in Svezia
Si chiama Salvatore Aldobrandi, ha 73 anni e lavora come pizzaiolo a Sanremo. E’ lui - secondo la Procura di Imperia - l’assassino di Sargonia Dankha, 21enne irachena, naturalizzata svedese, sparita il 13 novembre 1995 a Linkoping. Con il suo arresto gli inquirenti hanno messo la parola “fine” a questo cold case. L'accusa è di omicidio volontario aggravato e soppressione di cadavere. L'uomo è in attesa dell'interrogatorio di garanzia.
Aldobrandi: “Me lo aspettavo, ma sono innocente”
Quando gli uomini della polizia giudiziaria hanno bussato a casa sua, l’ha detto: "Me lo aspettavo, ma sono innocente". Aldobrandi, di origini calabresi, si era trasferito a Sanremo nel 1996, dopo alcuni mesi trascorsi in carcere in Svezia dove era stato accusato di aver ucciso la giovane compagna dell'epoca, Sargonia Dankha. Tuttavia non venne processato perché in Svezia, in assenza di cadavere, non si può arrivare a giudizio. Negli anni la famiglia, anche con l'aiuto di un investigatore, ha continuato a cercare nuovi indizi per incastrare l'ex compagno che all'epoca gestiva un ristorante proprio a Linköping. Nel corso delle indagini, i poliziotti svedesi avevano trovato anche sangue e capelli della donna nel bagagliaio di una Ford Escort rossa in uso ad Aldobrandi.
approfondimento
Ragazza scomparsa 28 anni fa, Procura Imperia scopre presunto omicida
La procura di Imperia: “Le prove sono schiaccianti”
Nel 2002 i detective svedesi annunciarono che, secondo quanto emerso dalle indagini, il presunto assassino aveva dei complici che lo hanno aiutato a far sparire il corpo della 21enne svedese, molto probabilmente finito in una discarica. La famiglia della ragazza scomparsa si è affidata a un legale milanese che ha fatto ripartire il caso in Italia. Dopo mesi di indagini la procura di Imperia è arrivata a una svolta. "Le prove contro Aldobrandi sono schiaccianti”, dichiarano i giudici. Per il sostituto Marrali siamo in presenza di "un femminicidio ante litteram".