Winslow a Sky TG24: "Storia d'America sempre legata a immigrazione"

Cronaca

La redazione è uscita dai propri studi televisivi per una giornata di incontri dedicati a politica, economia e attualità. Ecco l'intervento del noto scrittore statunitense in diretta

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Lo scrittore statunitense Don Winslow ha partecipato all'evento di Sky TG24 organizzato a Palazzo Reale, nel centro di Milano, per approfondire e riflettere sui grandi temi di oggi (IL PROGRAMMA - LA PLAYLIST). La redazione di Sky TG24 è infatti uscita dai propri studi televisivi per una giornata di incontri dedicati alla politica, all'attualità e all’economia.

"La storia americana è una storia di immigrazione"

L’altro ieri ci ha lasciati Cormac McCarthy, che Winslow ricorda così: “Ho letto e amato la trilogia della frontiera, era così bella che la lessi di nuovo”. Libri che parlano di confine, come quelli dell'autore del Potere del Cane: “Sembra esserci una barriera adesso tra quella che io considero l’America tradizionale e quella che è diventata un diverso tipo di America. Vivere lungo il confine deve essere davvero difficile, ma in termini di relazioni tra le persone, non si vede davvero quella divisione. La maggior parte dei pregiudizi che esistono si infrangono quando si arriva a una particolare relazione tra le persone”. Il protagonista del suo ultimo romanzo Città di sogni, Danny Ryan, è ispirato a Enea, un profugo. Ma i migranti di oggi sono paragonabili a Enea? "È un'analogia appropriata, la maggior parte di questi profughi fuggono dalla violenza nei loro paesi, nel modo in cui Enea scappava dalla guerra di Troia. Cercano un posto dove esser sicuri, dove avere una vita migliore, la storia americana è una storia di immigrazione. Ci sono tante etnie in questo paese che hanno dato un grande contributo, compresi gli italiani”.

"Gli americani dovranno scegliere tra democrazia e fascismo"

Sull'attualità politica in America Winslow si esprime così: “Credo che ci siano sostenitori di Trump che si sentono lasciati indietro da una nuova economia, un nuovo sistema, perché c’è stata una grande perdita di posti di lavoro. Ma è un’immagine fuorviante, perché i democratici dovrebbero riuscire a parlare a queste persone e chiedere loro: cos’hanno fatto i repubblicani per uscire da questa situazione? Cosa ha fatto Trump? Nulla. Queste persone sono rimaste indietro, quindi bisogna parlare a queste persone che vedono in Trump la risposta. I sondaggi che danno Trump in crescita non mi sorprendono, proprio per il risentimento che muove questa gente, che pensa che l’establishment si sia imposto sui di lui, che si disegna come una vittima”. Chi preferirebbe vedere come candidato repubblicano? “Chiedere chi si preferisce tra DeSantis e Trump è una barzelletta, spero nessuno dei due ma è irrilevante, perché credo che probabilmente il candidato repubblicano sarà Trump. Quindi gli americani devono scegliere tra la democrazia e il fascismo. Credo invece che Joe Biden possa competere con Donald Trump, ci sono divergenze politiche, differenze enormi tra i due, Trump è una persona indecente, non dignitosa, mentre Biden sì, quindi dovremmo scegliere la decenza”. Un episodio come Capitol Hill può verificarsi di nuovo? “Sì potrebbe succedere, soprattutto se non ci fossero conseguenze per quei comportamenti. Ci sono una serie di persone incriminate per questi eventi, ma Trump non ha dovuto rendere conto di nulla, Trump dovrebbe essere in prigione dopo quello che è successo dopo il 6 gennaio 2021, eppure non ha dovuto affrontare conseguenze".

"Basta romanzi, America ha bisogno di reazioni rapide"

Winslow ha dichiarato che il prossimo libro, con la chiusura della trilogia partita con Città in fiamme, sarà l'ultimo della sua carriera. “Credo di aver già raccontato quello che volevo, non voglio pubblicare tanto per pubblicare. I romanzi hanno una lunga gestazione, se dovessi scrivere dell’attualità quando finirei probabilmente sarà tutto diverso, e non voglio scrivere sulla fine della democrazia americana. C’è bisogno di una reazione immediata rispetto a un romanzo”. In questo senso però possono venirci in soccorso i classici? "I classici mi hanno insegnato praticamente tutto. Io sono uno scrittore di crime, questo è il mio ambiente, ma detto questo leggendo i classici si scopre che tutto quello che affrontiamo nella vita e nella fiction contemporanea, c’è già stato in passato. Nello scrivere questa trilogia ho preso qualcosa in prestito da queste grandi storie, dall’Iliade, dalle tragedie greche. L’esperienza umana è senza tempo, è universale, non dipende dai luoghi o dalle epoche, in questi classici si può vedere che questi temi come l’orgoglio, la redenzione, la vendetta, la lealtà, sono temi che affrontiamo da sempre, non solo nel genere del crime”.

NEW YORK - NOVEMBER 16:  Writer Cormac McCarthy attends the New York premiere of Dimension Films' "The Road" at Clearview Chelsea Cinemas on November 16, 2009 in New York City.  (Photo by Mark Von Holden/Getty Images for Dimension Films)

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