In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

50 anni da strage di Primavalle. Meloni: "Una delle pagine più buie"

Cronaca

"Non mi posso pacificare con persone che non hanno chiesto mai scusa. A nove anni mi hanno distrutto la vita, come si fa a dimenticare?". Così Antonella, sorella di Stefano e Virgilio Mattei, i figli del segretario della locale sezione del Movimento sociale italiano, Mario Mattei, uccisi a 22 e 8 anni nel rogo di Primavalle

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

"Il 16 aprile di cinquant'anni fa l'Italia e Roma hanno vissuto una delle pagine più buie della storia nazionale". Così la premier Giorgia Meloni, nel giorno in cui si commemora il 50esimo anniversario del rogo di Primavalle, appiccato da componenti di Potere Operaio, in cui morirono i fratelli Stefano e Virgilio Mattei di 10 e 22 anni, figli del segretario della locale sezione del Movimento sociale italiano, Mario Mattei. 

L'appartamento dei Mattei - ©Ansa

Le parole di Giorgia Meloni

"Quello che possiamo fare oggi è tenere viva la memoria di quanto accaduto, per evitare il pericolo di ricadute e condurre l'Italia e il nostro popolo verso una piena e vera pacificazione nazionale", sottolinea Meloni in un messaggio inviato al presidente dell'Associazione Fratelli Mattei, Giampaolo Mattei. "Con il rogo di Primavalle - scrive la premier Meloni - e il barbaro assassinio di Stefano e Virgilio Mattei, il nostro popolo è stato costretto a prendere coscienza di una realtà che si andava affermando ma che in tanti continuavano a voler ignorare: l'odio cieco e totale nei confronti dell'avversario politico. Un odio allo stato puro che stava divorando la mente e il cuore di molti e che stava avvelenando la Nazione. L'atroce uccisione di due giovani innocenti di 10 e 22 anni, colpevoli di essere figli del segretario della locale sezione del Movimento Sociale Italiano, fece toccare alla violenza politica un punto di non ritorno. La terribile strage di Primavalle non è rimasta, purtroppo, isolata. Ad essa è seguita una lunga catena di morte e dolore che ha insanguinato le nostre città, ha distrutto intere famiglie e ha segnato per sempre la vita di tanti nostri connazionali, lacerando il nostro tessuto sociale e contribuendo a spalancare le porte all'abisso del terrorismo".

La commemorazione

Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, assieme all'assessore alla cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, seguiti dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, dal vice presidente della Camera Fabio Rampelli e dal vice presidente al Senato, Maurizio Gasparri, hanno deposto una corona d'alloro e tre corone di fiori in via Bernardo da Bibbiena per ricordare l'uccisione dei fratelli Mattei.

Antonella Mattei: "Bisogna avere giustizia"

Durante la commemorazione Antonella Mattei, sorella delle due vittime, ha rievocato quanto accaduto quella notte. "Virgilio, che era più grande, ha abbracciato Stefano perché ha visto che non riusciva a camminare e non ce l'ha fatta. Virgilio ha preferito morire piuttosto che lasciare il fratello più piccolo. Dobbiamo piantare alberi, intitolare piazze… perché loro saranno morti quando non li ricorderemo più", ha sottolineato rivolgendosi direttamente a Francesco Rocca, visibilmente commosso dal racconto. "La giustizia italiana non ci ha aiutato. È importate non avere più violenza ma va detto che i miei fratelli non sono come gli altri. Primavalle, Stefano e Virgilio, sono oltre un'idea politica. È stata una barbarie", ha sottolineato la donna che, girandosi verso il ministro Sangiuliano, ha quindi ripetuto: "Bisogna avere giustizia". "La giustizia italiana è stata quella che è stata - ha continuato Mattei -. Li hanno tutelati. Li hanno aiutati. Li hanno mantenuti. Franca Rame col suo 'soccorso rosso', Dario Fo, Moravia ha brindato nella casa al mare. Secondo voi io come mi devo sentire? Volete sapere la verità? Non mi posso pacificare con chi non ha mai chiesto scusa. Perché io devo essere in primis quella che va a chiedere una pacificazione? Assolutamente no. Parlo a nome personale. Avevo nove anni, ma perché mi hanno dovuto massacrare così? Abbiamo vissuto malissimo", ha ribadito la donna, dicendo di non essere più tornata a Primavalle per quarant'anni, finché non glielo ha chiesto suo figlio. 

La Russa: "I Mattei vittime dell'odio ideologico"

"La notte tra il 15 e il 16 aprile del 1973 un incendio doloso appiccato in una palazzina di Primavalle a Roma, portò alla morte di Virgilio e Stefano Mattei, di 22 e 8 anni, figli di Mario Mattei, segretario locale del Movimento Sociale Italiano. Da allora, molti anni sono passati ma il ricordo di queste vittime innocenti dell'odio ideologico è ancora vivo in tutti noi. Per Virgilio e Stefano si chiedeva giustizia e non vendetta ma gli assassini, purtroppo, ancora oggi non hanno mai pagato per quello che è stato uno dei più efferati e drammatici delitti politici degli anni Settanta". Così il Presidente del Senato Ignazio La Russa. "Desidero rinnovare il mio sincero apprezzamento per le parole espresse in Aula dal senatore Verini così come per il gesto della sottosegretaria Paola Frassinetti che a Milano ha reso omaggio alla lapide in memoria di Iaio Tinelli. Sono parole e gesti che dimostrano che le forze politiche possono trovare un terreno comune di ricordo affinché la violenza e l'odio non alberghi più nella nostra nazione", conclude.