Trattativa Stato Mafia, sentenza Cassazione fissata al 27 aprile

Cronaca
©Ansa

La Procura generale del "Palazzaccio" ha chiesto un nuovo processo d'appello per il generale dei carabinieri Mario Mori, il generale Antonio Subranni e l'ufficiale Giuseppe De Donno, tutti ex Ros. Il rappresentante dell'accusa ha chiesto invece la conferma dell'assoluzione per l'ex senatore Marcello Dell'Ultri

ascolta articolo

È stata "differita" al 27 aprile prossimo la sentenza della Cassazione nel procedimento legato all'indagine sulla presunta trattativa Stato-Mafia. I giudici della sesta sezione al termine degli interventi delle difese hanno aggiornato il processo con l'udienza fissata tra tredici giorni. La Procura Generale di Cassazione ha chiesto un nuovo processo d'appello per il generale dei carabinieri Mario Mori, il generale Antonio Subranni e l'ufficiale Giuseppe De Donno, tutti ex Ros, nell'ambito del procedimento sulla trattativa Stato-mafia. Il rappresentante dell'accusa ha chiesto invece la conferma dell'assoluzione per l'ex senatore Marcello Dell'Ultri.

La richiesta di appello-bis per gli ex Ros

Nelle conclusioni il pg chiede "l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata, limitatamente alla minaccia nei confronti dei governi Amato e Ciampi". Per il rappresentante dell'accusa la sentenza di secondo grado descrive "la trattativa negli anni ma non fa una precisa ricostruzione della minaccia e di come sia stata rivolta al governo" e lo fa solo in modo "congetturale". Nel corso della requisitoria il procuratore generale ha aggiunto che è "necessario annullare la sentenza con rinvio" perché "almeno una parte delle prove a supporto della sentenza è desunta indiziariamente" e le accuse non sono dimostrare "oltre ogni ragionevole dubbio". "A questa esigenza di certezza processuale - ha aggiunto il pg - la sentenza fornisce una risposta non conforme al diritto e difettosa sul piano motivazionale".

leggi anche

‘Ndrangheta, Gratteri: Stato non sta vincendo. Minacce non spaventano

La vicenda

I Supremi giudici sono chiamati a decidere sul ricorso presentato dalla Procura generale di Palermo dopo la sentenza del 23 settembre 2021 che ha assolto la gran parte degli imputati condannati in primo grado. In particolare i giudici di appello di Palermo avevano fatto cadere le accuse per lo stesso Mori, per l'ex senatore Marcello Dell'Utri, per il generale Antonio Subranni e l'ufficiale dei carabinieri Giuseppe De Donno, questi ultimi due ex ufficiali Ros assieme a Mori. In appello fu ridotta a 27 anni la pena per il boss Leoluca Bagarella confermata quella a 12 anni per il medico Antonino Cinà, ritenuto il medico di Totò Riina.

leggi anche

Palermo, respinta la richiesta di sequestro beni a Dell'Utri

Cronaca: i più letti