Bologna, medico arrestato per l'omicidio della moglie. Indagini anche su morte suocera

Cronaca
Un post tratto dal profilo Facebook di Monica Gaudioso mostra Isabella Linsalata (Ansa)

L’uomo, dal 2013 al 2020 al seguito della Virtus Pallacanestro, avrebbe somministrato di nascosto un mix letale alla moglie, composto da benzodiazepine e da un anestetico ospedaliero, causandone così il decesso. Era l'ottobre 2021. Dopo una serie di lunghe indagini, poi, l’arresto. Il medico si è dichiarato innocente. Per il Gip "movente sentimentale ed economico". Il 64enne risulta indagato anche per la morte della suocera, morta 22 giorni prima della figlia

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Potrebbe essersi risolto, ad un anno e mezzo di distanza, il giallo legato alla morte di Isabella Linsalata, 62 anni, specialista in ginecologia e ostetricia, trovata morta nel suo appartamento di Bologna il 31 ottobre del 2021. Il decesso, almeno secondo una prima ricostruzione, era apparso agli inquirenti come naturale. Poi però, pochi giorni fa, il marito della donna, Giampaolo Amato, 64 anni, medico piuttosto conosciuto in città per aver lavorato alcuni anni nella Virtus Pallacanestro, è stato arrestato con l'accusa di omicidio aggravato, peculato e detenzione illecita di farmaci psicotropi.

Una serie di lunghe indagini

Secondo gli inquirenti, infatti, l’uomo avrebbe ucciso la moglie somministrandole di nascosto benzodiazepine oltre ad un anestetico ospedaliero. Amato ha comunque respinto tutte le accuse, dichiarandosi innocente. L'ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere è stata eseguita sabato scorso, su provvedimento della Procura locale, con il pm Domenico Ambrosino, emesso dal gip. Amato, specializzato in oftalmologia e in medicina dello sport, con un dottorato in scienze neurologiche, medico sociale della Virtus dal 2013 al 2020 e dipendente dell'Ausl di Bologna, si trova adesso nel carcere della Dozza.

La ricostruzione dei fatti secondo la Procura

Era stato lui stesso, ad ottobre 2021, a chiamare il 118 dicendo di avere trovato il corpo della donna senza vita nel letto del loro appartamento bolognese. I sanitari, una volta evidenziato il decesso, lo avevano attribuito a cause naturali. Quindi, dopo esser stati disposti alcuni accertamenti tossicologici, le indagini hanno invece fatto intendere che la morte sarebbe stata provocata, secondo l'accusa della Procura, a causa della somministrazione dolosa da parte dell’uomo di due farmaci. Il medico avrebbe recuperato i farmaci nella struttura in cui lavorava e da qui, dunque, l'accusa di peculato. Amato, dopo l'interrogatorio di garanzia seguito all'arresto, si è avvalso della facoltà di non rispondere. I suoi legali hanno fatto ricorso al Tribunale del Riesame, impugnando l'ordinanza di custodia, restando in attesa della data dell'udienza.

Gip: "Movente sentimentale e economico"

Il movente dell'omicidio è "di tipo innanzitutto sentimentale, senza tuttavia potersi neppure escludere l'incidenza di spinte di tipo economico". Questa la conclusione a cui è arrivato il Gip Claudio Paris, che ha disposto il carcere per il medico bolognese. Lo stesso Gip riferisce di una relazione extraconiugale dell'indagato con una giovane e conclude che è "senz'altro questo inconfessabile desiderio", lasciare la moglie per un'altra, "che lo ha spinto a cagionarne volontariamente la morte".

Medico indagato anche per la morte della suocera

Amato, tra l'altro, risulta indagato anche per la morte della suocera, Giulia Tateo, morta 22 giorni prima della figlia. E' quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare del Gip, dove si sottolinea però che gli esiti medico-legali su questo secondo caso di possibile omicidio  con somministrazione di farmaci sono da intendersi "come preliminari e necessitanti di indagini di conferma". Le analisi sono "risultate positive a Midazolam ed al suo metabolita", ed è emerso anche il sospetto della presenza di sevoflurano nel prelievo di polmone. 

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