Femminicidio Valentina Tarallo a Ginevra, assassino arrestato dopo 7 anni

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La ricercatrice 29enne era stata uccisa a colpi di spranga nel 2016. L'uomo, senegalese, è stato fermato a Dakar, identificato dalle impronte digitali quando era già sparito all'estero

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Un caso risolto dopo sette anni. È stato arrestato in Senegal l'uomo di 43 anni accusato del femminicidio di Valentina Tarallo, la ricercatrice 28enne torinese uccisa l'11 aprile del 2016 a Ginevra mentre tornava a casa dopo una giornata all'università. Le impronte dell'uomo, senegalese, erano state trovate sulla spranga utilizzata per uccidere la ragazza. Dopo sette anni di indagini e ricerche il presunto assassino, di nome Djiby Ba, è stato arrestato alla periferia di Dakar.

Espulso dall'Italia dal 2014

La giovane, dopo la laurea in Biotecnologie mediche era andata a lavorare in Svizzera, dove aveva conosciuto l'uomo. I due si erano frequentati per qualche tempo, ma lei aveva deciso di interrompere la storia per l'eccessiva gelosia di lui. Inizialmente la polizia svizzera aveva ipotizzato che la morte di Valentina, trovata cadavere a pochi passi da casa, nel quartiere dell'ospedale universitario, colpita a colpi di spranga, fosse un tentativo di rapina. Le indagini avevano poi invece chiarito chiarito il ruolo dell'uomo, incastrato dalle impronte digitali. Quando però gli investigatori sono riusciti a identificarlo, si trovava già all'estero. Era stato sposato in passato con una donna di Varese - che poi lo aveva denunciato per maltrattamenti - e possedeva quindi un passaporto italiano. Nel 2014 era stato espulso dall'Italia ed era andato in Svizzera dove vaveva conosciuto la vittima.

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