Giornate FAI di Primavera, cosa vedere in Toscana: 7 luoghi aperti

Cronaca
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Tornano le spettacolari aperture delle Giornate di primavera del Fai - Fondo per l'Ambiente Italiano sabato 25 e domenica 26 marzo. Per la 31/a edizione saranno aperti oltre 750 luoghi in 400 città 

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Tornano le spettacolari aperture delle Giornate di primavera del Fai - Fondo per l'Ambiente Italiano sabato 25 e domenica 26 marzo. Per la 31/a edizione saranno aperte oltre 750 "chicche" che non riguarderanno solo le grandi città d'arte, ma - grazie al lavoro di 7.500 volontari e 15.000 apprendisti ciceroni - ben 400 città in 20 regioni.

"In questi 31 anni di esistenza - ha detto il presidente del Fai Marco Magnifico alla presentazione al Mic con il ministro Gennaro Sangiuliano - le Giornate del Fai hanno scritto una sorta di enciclopedia spontanea dei beni culturali italiani che a tutti gli effetti si è aggiunta a quella ufficiale per narrare lo smisurato patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano".

La gipsoteca

La Gipsoteca di Arte Antica e Antiquarium di Pisa

Ospita le collezioni archeologiche dell'Università di Pisa e ha sede presso la Chiesa di San Paolo all'Orto, nel cuore del quartiere storico di San Francesco, a breve distanza dal Lungarno, dal Teatro Verdi e dalla Sinagoga. Il primo nucleo di calchi in gesso di scultura classica (Gipsoteca) risale alla fine dell'Ottocento; acquisizioni significative si sono succedute lungo il XX secolo. L'Antiquarium, fondato negli anni Cinquanta del Novecento, raccoglie antichità preistoriche e classiche provenienti da collezioni private, da scavi sul territorio e da illustri istituzioni quali il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e il Museo Archeologico Nazionale di Taranto. In occasione delle Giornate FAI, una selezione di pezzi significativi (vasellame dipinto, scultura in marmo e statuette votive in terracotta) viene eccezionalmente esposta al pubblico.

Torre di Buranaccio a Capalbio

La Torre di Burano o Buranaccio, si trova sul tombolo che separa il mare dalla zona umida, un lembo di duna costiera miracolosamente protetto grazie alla lungimiranza della società SACRA fondata nel 1922 e proprietaria dei terreni e del WWF Italia, che a Burano decise di creare la sua prima Oasi. Costruita nel 1563, la Torre di Burano aveva una posizione strategica difensiva con funzione di avvistamento e difesa. Il sentiero nella natura avrà inizio dal parcheggio che quel giorno ci sarà riservato in prossimità della Riserva Naturale. L'intero percorso, di circa un chilometro e della durata di venti minuti, si svolgerà a piedi su un terreno sabbioso. Una volta arrivati alla torre saliremo sulla terrazza per ammirare il paesaggio circostante dal lago alle colline dell'entroterra.

Villa Schifanoia a Firenze

Villa Schifanoia sorge in un angolo incantato della collina di Fiesole. Questo scorcio particolarmente felice della collina fiesolana, luogo di svago per eccellenza, venne giustappunto definito Schifanoia, dall'espressione "schivare, rifuggire la noia". Circondata da un rigoglioso giardino all'italiana disposto su tre livelli, la villa, di origine quattrocentesca, è stata acquistata nel 1986 dallo Stato Italiano per permetterne l'utilizzo da parte dell'Istituto Universitario Europeo (EUI), di cui è tuttora una delle sedi. La visita riguarderà i giardini formali, la cappella e l'interno, dove si accederà ad ambienti non fruibili al pubblico, tra cui il salone principale e l'ex biblioteca che ospita un magnifico soffitto ligneo cinquecentesco di manifattura spagnola. Visita anche alla loggetta al piano superiore (denominata Sala Belvedere): si tratta di ambienti normalmente non fruibili al pubblico, attualmente utilizzati per le attività accademiche del Robert Schuman Center for Advanced Studies, uno dei principali centri di ricerca dell'EUI. 

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Terme Tamerici a Montecatini

A poca distanza dal fasto dello stabilimento Tettuccio e delle settecentesche terme Leopoldine, troviamo la facciata campagnola delle terme Tamerici ornata da fregi neorinascimentali appartenenti agli arredi della villa La Capponcina. Quando nel 1843 lo stabilimento iniziò la sua attività termale trovò facilmente il nome, ancora oggi le tamerici crescono nel giardino frequentato da Giuseppe Verdi, Leoncavallo, Puccini e molti reali. La Manifattura Chini di Borgo San Lorenzo sforna per le Tamerici rosoni neorinascimentali, lucernari multicolori, vetri soffiati a rullo che illuminano bifore, trifore e gli emblemi fantasiosi della famiglia Schmitz. Cattureranno la nostra attenzione la Fontana delle Naiadi, prototipo dell'omonima fontana di piazza Esedra a Roma, la Fontana del puttino e della rana, il camino del salone dal frontone dipinto, la fiabesca Sala della mescita.

Torre e Casa Campatelli, San Gimignano

Delle 72 antiche torri che hanno reso celebre San Gimignano, solo 14 sono sopravvissute fino ad oggi a connotare l'inconfondibile profilo del borgo medievale italiano. Tra queste spicca anche quella dei Campatelli, una famiglia di imprenditori e proprietari terrieri fiorentini che da inizio Ottocento legò il suo nome a questa casa-torre di 28 metri eretta a metà del XII secolo, oggi la sola ad aver conservato il volume unico originario della costruzione, completamente vuoto. La visita permette di immergersi nelle atmosfere di una tipica casa della borghesia fiorentina di metà '800, in un ambiente privo di barriere e limitazioni, caratterizzato da oggetti d'uso quotidiano, memorie private, fotografie d'epoca e collezioni d'arte. Al secondo piano, sarà possibile visitare gli ambienti della Torre del XIII secolo.

Stabilimento Giunti editore a Prato

Lo stabilimento del gruppo editoriale Giunti con una superficie di 42.000 mq situato nella cintura industriale di Prato è una struttura all'avanguardia, frutto della conversione di una fabbrica tessile che produceva filati, con il recupero e trattamento dei tessuti; oggi è un polo produttivo e logistico di rilevanza nazionale e internazionale per la stampa la distribuzione del libro. La storia di questo complesso industriale è legata a quella del gruppo editoriale, che ha sede a Firenze. La storia della casa editrice Giunti ha radici antiche e inizia nel 1841. Visiteremo il comparto produttivo e logistico dello stabilimento. Questo spazio industriale dispone di una legatoria depositaria dell'antico sapere artigiano e ospita un laboratorio speciale, quello che gli esperti artigiani chiamano "il laboratorio di Leonardo", aperto alle visite per le Giornate FAI.

Cimitero greco-ortodosso di Livorno

Il terreno sui cui si sviluppa il Cimitero Greco Ortodosso si colloca fuori dalla Porta San Marco, in quella che un tempo si chiamava via Erbosa, a poca distanza dal Cimitero degli Inglesi di via Pera ed è confinante con il Cimitero della Congregazione Olandese Alemanna, con il quale condivide il muro di cinta e la casa del custode. Il lotto di terra sul quale sorgono i due cimiteri venne venduto nel 1839 dai fratelli Michon. Fino all'occupazione francese del 1799, la comunità greco-ortodossa fu soggetta a restrizioni sia per il culto, sia per le esequie, tanto che i defunti dovevano essere accompagnati al cimitero in orari notturni e senza processioni religiose. Dal 1840 le sepolture vennero trasferite nel nuovo cimitero di via Mastacchi.

Il cimitero Greco Ortodosso

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