Cutro, bloccato il trasferimento delle salme a Bologna dopo le proteste dei famigliari

Cronaca

Dopo il sit in davanti alla camera ardente di Crotone per opporsi al provvedimento del Viminale, che aveva deciso di spostare tutti i corpi al cimitero musulmano della città felsinea, la Prefettura ha disposto che in Emilia-Romagna andranno solo 14 feretri, quelli per cui è arrivato il benestare delle famiglie allo spostamento

 

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È stato bloccato il trasferimento di tutte le salme delle vittime del naufragio, avvenuto a Steccato di Cutro, da Crotone al cimitero musulmano di Bologna. Grazie alla mediazione della Prefettura si è riusciti a dare una risposta alle famiglie che da stamattina stavano protestando contro il trasferimento. A Bologna entro oggi andranno - con l'accordo delle famiglie - 14 salme per le quali il Comune di Cutro ha già rilasciato i certificati necessari. Altre 10 partiranno forse domani. Le 17 salme delle vittime per per le quali le famiglie hanno deciso il trasferimento in Afghanistan resteranno a Crotone fino a che non saranno superati i problemi burocratici (LO SPECIALE MIGRANTI).

Il sit tin dopo la decisione del ministero degli Interni

Le polemiche si erano sollevate subito dopo la decisione del ministero degli Interni che aveva disposto che entro oggi tutte le salme delle vittime fossero trasferite nella città felsinea. Il provvedimento aveva colto di sorpresa le famiglie che si trovano a Crotone e che hanno inscenato una protesta con un sit-in davanti al Palamilone, dove è stata diposta la camera ardente. Il Comune di Crotone, che aveva raccolto le loro istanze, aveva già deliberato delle somme per i costi del trasferimento prelevandole dal Fondo migranti che poi sarebbe stato rimborsato dal ministero 

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi durante l'informativa al Senato sul naufragio di una imbarcazione di migranti al largo delle coste di Steccato di Cutro, Roma, 07 marzo 2023. ANSA/ANGELO CARCONI

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Il Viminale: "Il trasferimento è una soluzione provvisoria"

Durante le proteste, fonti del Viminale avevano fatto sapere che il trasferimento era una "soluzione provvisoria e non definitiva. Presa per dare immediata dignità alle salme. Anche perché in Afghanistan non è semplice procedere nell'immediato al rimpatrio". In ogni caso, veniva precisato, "si procederà sulla base delle richieste di ogni nucleo familiare con la soluzione definitiva. Qualora sia richiesto il rimpatrio della salma, lo Stato italiano se ne farà carico di tutti gli oneri".

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Il sindaco di Bologna Lepore: "Trasferimento solo con consenso famiglie"

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, aveva fatto sapere: "Credo che le richieste delle famiglie siano sacrosante e legittime, è giusto che abbiano il tempo per valutare un eventuale trasferimento delle salme nel Paese di origine. Mi auguro che chi sta gestendo questa cosa per il governo agisca curando le relazioni con i familiari con la massima cura e umanità". Il primo cittadino ha aggiunto che la città era disponibile "ad ospitare le salme, ma ovviamente ogni trasferimento dovrà avvenire solo con il pieno consenso delle famiglie e nel rispetto della dignità dei superstiti, di congiunti e familiari delle vittime". 

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