L'Europa alza la guardia e segue l'Italia sui tamponi obbligatori per i voli dalla Cina. Il ministro della Salute Schillaci: "Con più casi, potremmo consigliare la mascherina". Il direttore dell’Aifa, Magrini: "La situazione epidemiologica in Italia è tranquilla". Rezza, direttore Prevenzione del ministero, a Sky TG24 ha rassicurato: "Non abbiamo particolari motivi di allarme o preoccupazione". Bollettino settimanale: in Italia 122.110 casi e 706 decessi in 7 giorni, tasso positività +15,1%
Zaia: "Niente panico, siamo a sottovarianti Omicron"
"Stiamo tranquilli e niente panico. Siamo davanti a una popolazione - la Cina ndr. - che dopo due anni e mezzo di segregazione, con una oggettiva inefficacia dei loro vaccini, appena ha aperto le porte si è infettata". Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, sull'evoluzione del Covid e il nuovo allarme proveniente dalla Cina. "Probabilmente - ha aggiunto - siamo nella fase due, cioè quella in cui il virus attacca bronchi, gola, ma di respiratori e polmoniti bilaterali non se ne parla come una volta, l'evoluzione è che siamo nelle sottovarianti dell'Omicron. È ovvio che la Cina sia grande, sarebbe come misurare la Sicilia con la Groenlandia, non diffonderei il panico, ma semmai l'importanza di tutelare fragili e anziani". Il governatore ha commentato infine il ritorno delle mascherine nei luoghi che ospitano persone fragili: "in ospedale dovremmo tenere a vita la mascherina, è una questione di rispetto. Spero che però finisca presto il green pass per accedere alle case di riposo, se no senza visite si ammalano psicologicamente".
Zangrillo: "Il problema sono i Pronto soccorso non virologia orientale"
"Oggi il vero e grave problema della sanità italiana è il Pronto soccorso ospedaliero che fa medicina di base". E' il messaggio che Alberto Zangrillo, prorettore dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttore del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell'Irccs ospedale San Raffaele, rivolge via Twitter a quelli che definisce "'nostalgici' della virologia orientale", riferendosi all'allarme Cina che da diversi giorni è sotto i riflettori dei media. Il gigante asiatico è alle prese con un'impennata dei contagi Covid, e la preoccupazione del resto del mondo è anche che, sulla scia di questa elevata circolazione virale, possano emergere nuove varianti più pericolose. Ma per l'esperto il focus deve restare su quella che a suo avviso è la vera emergenza. Un'emergenza che riguarda l'operatività dei Pronto soccorso ospedalieri.
Cislaghi: "Ok testare chi arriva da focolai molto attivi"
"E' giusto predisporre misure protettive e fare i tamponi a persone che arrivano da paesi in cui ci sono focolai molto attivi: ora è la Cina, se in futuro sarà un altro Paese, si tamponerà o, se serve, si bloccheranno voli da altri paesi. Non si tratta di discriminare". Quanto ai dati italiani sui contagi Covid "ormai sono del tutto falsati, perché c'è confusione con l'influenza e, ancor più sotto le feste, pochissimi si testano registrando la positività". A spiegarlo all'ANSA è l'epidemiologo Cesare Cislaghi, già professore di Economia Sanitaria all'Università degli Studi di Milano. "L'epidemia in Cina - prosegue - adesso è massiva: non abbiamo dati ufficiali, ma se è vero che il 20% dei cinesi è contagiato significa che è un focolaio molto attivo, che al momento non ha uguali in altri Paesi. Giusto quindi che il Ministero della Salute voglia testare i passeggeri in arrivo dalla Cina e giusto sequenziare per capire che varianti circolano". Sappiamo, aggiunge l'esperto, che è arrivato "un volo dove il 50% dei passeggeri era positivo al Covid, significa che l'altra metà lo diventerà quasi sicuramente. Se sono positivi a varianti circolanti in Italia, la situazione non è drammatica; se invece sono positivi a altre varianti meno diffuse da noi, il problema si pone. Ma è presto per dirlo". Di certo, "il fatto che il ministero della Salute si sia mosso e che nel momento in cui l'intenzione politica era quello di lasciare il Covid alle spalle ne torni a parlare così anche la presidente del Consiglio Meloni, ci fa pensare che ci siano informazioni tali da motivare preoccupazione". Due quindi sono gli aspetti da valutare conclude Cislaghi: "se l'ondata cinese porterà a nuove varianti preoccupanti e se le feste produrranno un'accelerazione dei contagi in Italia, come visto lo scorso Natale, soprattutto perché abbiamo una quota di asintomatici elevatissima". Più attendibile è il dato sui positivi tra i ricoverati, "da cui emerge una situazione di stabilità o lieve calo: ma negli ospedali gli effetti di quello che sta accadendo ora li vedremo tra un paio di settimane".
Braga (Pd): "Governo in confusione, a rischio salute"
"Mentre a Montecitorio si vota un decreto che di fatto elimina tutte le misure di prevenzione al Covid-19 il ministero della Sanità emana una circolare in cui si parla di lavoro da casa e mascherine al chiuso. Un governo in confusione che mette a rischio la salute dei cittadini". Lo ha scritto su Twitter Chiara Braga, deputata Pd e Segretaria di Presidenza della Camera dei Deputati.
Spagna richiederà test negativo a viaggiatori da Cina
Anche la Spagna ha deciso di rafforzare i controlli negli aeroporti e chiederà ai passeggeri in arrivo dalla Cina un test negativo al Covid-19 o un certificato di vaccinazione completo. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Carolina Darias, in una conferenza stampa convocata d'urgenza per riferire sulla situazione della pandemia nel gigante asiatico. Il ministro, che non ha anticipato quando il provvedimento entrerà in vigore, lo ha giustificato con la mancanza di informazioni da parte dello Stato cinese e il timore che si sviluppino nuove varianti del virus, capaci di sfuggire ai vaccini, più trasmettibili e magari anche più letali. "C'è preoccupazione per l'evoluzione dei contagi in Cina, così come per la difficoltà di fare una corretta valutazione della situazione viste le scarse informazioni di cui disponiamo attualmente", ha riconosciuto il ministro della Sanità, Carolina Darias.
Covid, Salvini: "Ora c'è solo Omicron, italiani in sicurezza"
"La cosa importante è che al momento non ci sono nuove varianti. C'è la Omicron, su cui gli italiani sono in sicurezza. Quindi conto che possano trascorrere un Capodanno e un'Epifania tranquilli". Lo ha detto stamani Matteo Salvini a margine della visita al cantiere della ex caserma "Luciano Manara" a Roma. "Se così non fosse, si deve muovere l'Europa - ha aggiunto Salvini -. Noi possiamo solo fare i tamponi a Fiumicino o a Malpensa. Io stamattina ho dialogato con la commissaria europea ai Trasporti. L'Europa al momento non vede necessità di intervenire, e quindi non posso che augurare buon anno a tutti, perché gli italiani i loro compiti a casa li hanno già fatti abbondantemente".
Covid, Meloni: "Prevenzione piuttosto che privazione libertà"
"Sul Covid, il modello restrittivo adottato in passato non ha funzionato, come stiamo vedendo anche in Cina. La mia idea è che si debba lavorare sulla responsabilizzazione dei cittadini e sulla prevenzione, piuttosto che sulla privazione delle libertà. E intendo continuare così anche in futuro". Così il presidente del
Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio sul suo canale Telegram.
Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio sul suo canale Telegram.
Covid, medici internisti: "Non abbassare guardia e rafforzare campagna vaccinale"
"Al momento secondo i primi dati che arrivano dal sequenziamento dei tamponi effettuati sui passeggeri provenienti dalla Cina non sembrano emergere varianti o sottolignaggi differenti da quelli che già circolano in Italia. E questo è certamente un dato positivo, ma è chiaro che non va abbassata la guardia e occorre rafforzare assolutamente la campagna di vaccinazione sia contro il Covid che contro l’influenza". È quanto afferma il nuovo presidente della Federazione dei medici internisti (Fadoi), Francesco Dentali.
“Come medici internisti – prosegue Dentali - che in questi quasi tre anni di pandemia hanno assistito il 70% dei pazienti Covid nei loro reparti, sappiamo bene come sia fondamentale la prevenzione. Un non vaccinato come riporta l’Iss rischia di finire in terapia intensiva 3,3 volte in più di un vaccinato quando ha più di 60 anni e il rischio è 4,7 volte maggiore per gli ultra ottantenni. Mentre riguardo l’efficacia della quarta dose la sua protezione da forme severe di malattia è di oltre l’80% contro il 60% di chi è vaccinato solo con il ciclo completo”.
“È quindi ormai noto – sottolinea - come il rischio di essere ricoverati è molto maggiore nelle persone non vaccinate o che non hanno fatto tutti i richiami. In questo periodo poi, siamo anche nel pieno di una delle più forti ondate influenzali degli ultimi anni e il rischio di un nuovo blackout ospedaliero è veramente concreto. Purtroppo i primi segnali dai nostri responsabili regionali già segnalano alcune difficoltà”. Per queste ragioni "l’invito è quello di rafforzare le campagne vaccinali, il sequenziamento del virus e osservare comportamenti improntati alla prudenza - conclude Dentali - Bene in questo senso ha fatto il ministro della Salute, Orazio Schillaci a prorogare fino al 30 aprile 2023 l’obbligo di indossare la mascherina a chiunque entri in una struttura sanitaria”.
“Come medici internisti – prosegue Dentali - che in questi quasi tre anni di pandemia hanno assistito il 70% dei pazienti Covid nei loro reparti, sappiamo bene come sia fondamentale la prevenzione. Un non vaccinato come riporta l’Iss rischia di finire in terapia intensiva 3,3 volte in più di un vaccinato quando ha più di 60 anni e il rischio è 4,7 volte maggiore per gli ultra ottantenni. Mentre riguardo l’efficacia della quarta dose la sua protezione da forme severe di malattia è di oltre l’80% contro il 60% di chi è vaccinato solo con il ciclo completo”.
“È quindi ormai noto – sottolinea - come il rischio di essere ricoverati è molto maggiore nelle persone non vaccinate o che non hanno fatto tutti i richiami. In questo periodo poi, siamo anche nel pieno di una delle più forti ondate influenzali degli ultimi anni e il rischio di un nuovo blackout ospedaliero è veramente concreto. Purtroppo i primi segnali dai nostri responsabili regionali già segnalano alcune difficoltà”. Per queste ragioni "l’invito è quello di rafforzare le campagne vaccinali, il sequenziamento del virus e osservare comportamenti improntati alla prudenza - conclude Dentali - Bene in questo senso ha fatto il ministro della Salute, Orazio Schillaci a prorogare fino al 30 aprile 2023 l’obbligo di indossare la mascherina a chiunque entri in una struttura sanitaria”.
In Toscana 1.210 nuovi casi, 9 decessi
Sono 1.210 i nuovi casi di Covid-19 registrati nelle ultime ventiquattro ore in Toscana: 222 sono stati confermati con tampone molecolare e gli altri 988 con test rapido.
Il numero dei contagiati rilevati nella regione dall'inizio della pandemia sale dunque a 1.567.669. I nuovi casi sono lo 0,1% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,03% (499 persone) e raggiungono quota 1.482.138 (94,5% dei casi totali).
I dati, relativi all'andamento della pandemia, sono quelli accertati oggi sulla base delle richieste della Protezione civile nazionale. Al momento in Toscana risultano pertanto 74.170 positivi, +1% rispetto a ieri. Di questi 461 (14 in meno rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale: 18 (2 in meno) si trovano in terapia intensiva.
La lista dei decessi si aggiorna con 9 nuovi decessi: 7 uomini e 2 donne con un'età media di 82,4 anni. Dall'ultimo bollettino quotidiano sono stati eseguiti 539 tamponi molecolari e 5.394 tamponi antigenici rapidi: di questi il 20,4% è risultato positivo. Sono invece 1.294 i soggetti testati, escludendo i tamponi di controllo: il 93,5% di questi è risultato positivo.
Il numero dei contagiati rilevati nella regione dall'inizio della pandemia sale dunque a 1.567.669. I nuovi casi sono lo 0,1% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,03% (499 persone) e raggiungono quota 1.482.138 (94,5% dei casi totali).
I dati, relativi all'andamento della pandemia, sono quelli accertati oggi sulla base delle richieste della Protezione civile nazionale. Al momento in Toscana risultano pertanto 74.170 positivi, +1% rispetto a ieri. Di questi 461 (14 in meno rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale: 18 (2 in meno) si trovano in terapia intensiva.
La lista dei decessi si aggiorna con 9 nuovi decessi: 7 uomini e 2 donne con un'età media di 82,4 anni. Dall'ultimo bollettino quotidiano sono stati eseguiti 539 tamponi molecolari e 5.394 tamponi antigenici rapidi: di questi il 20,4% è risultato positivo. Sono invece 1.294 i soggetti testati, escludendo i tamponi di controllo: il 93,5% di questi è risultato positivo.
Maruotti (Lumsa): "Da qui al 10 gennaio leggero rialzo contagi ma senza allarmi"
La situazione epidemiologica Covid "è un po' diversa da quella che racconta il bollettino Iss-ministero della Salute in termini di contagi, sono state settimane con giorni di festa e la discesa dell'incidenza si sta fermando. Continua il calo dei ricoveri anche molto rapidamente, le terapie intensive sono abbastanza stabili. Esattamente come negli altri anni è lecito attendersi, da qui fino al circa al 10 gennaio, un leggero rialzo degli indicatori in particolare dei contagi, nulla di cui preoccuparsi". Lo sottolinea all'Adnkronos Salute Antonello Maruotti, ordinario di Statistica dell'Università Lumsa e co-fondatore dello StatGroup19, gruppo interaccademico di studi statistici sulla pandemia di Covid-19, commentando i dati settimanali del monitoraggio Covid della Cabina di regia Iss-ministero della Salute.
"Al momento l'analisi dei dati della banca dati Gisaid sulle varianti e ricombinati di Omicron, ci dice che 'Cerberus' e 'Gryphon', che sono presenti nel mondo da settembre e valevano il 3% la prima e 1% la seconda, sono ora circa al 45% 'Cerberus' e solo al 15% 'Gryphon' con poi sfaccettature nei diversi Paesi. Al momento quindi - conclude Maruotti - possiamo dire che non ci sono allarmi su nuove variante".-
"Al momento l'analisi dei dati della banca dati Gisaid sulle varianti e ricombinati di Omicron, ci dice che 'Cerberus' e 'Gryphon', che sono presenti nel mondo da settembre e valevano il 3% la prima e 1% la seconda, sono ora circa al 45% 'Cerberus' e solo al 15% 'Gryphon' con poi sfaccettature nei diversi Paesi. Al momento quindi - conclude Maruotti - possiamo dire che non ci sono allarmi su nuove variante".-
Ministero: "Completare lacune campagna vaccinale"
Nella stagione invernale 2022-2023, "l'obiettivo della campagna vaccinale sarà quello di continuare a mettere in sicurezza prioritariamente anziani e fragili, proteggendoli dalla malattia grave e dalla ospedalizzazione": prioritaria è "la prosecuzione della campagna vaccinale in corso, colmando le lacune nella copertura vaccinale del ciclo primario e dei booster raccomandati e mantenendo una sufficiente capacità di vaccinazione". Lo sottolinea il ministero della Salute, in una circolare diffusa oggi alle Regioni con oggetto 'Interventi in atto per la gestione della circolazione del SARS-CoV-2 nella stagione invernale 2022-2023'. Tra le altre priorità in tema vaccini, il ministero ricorda "la possibilità di combinare le campagne di vaccinazione contro COVID-19 e influenza", e "lo sviluppo di programmi di vaccinazione con vaccini adattati, identificando gruppi di popolazione prioritari ed assicurando che ci sia una disponibilità sufficiente di dosi". Importante inoltre "l'implementazione di strategie di comunicazione efficaci per promuovere l'assunzione di dosi di richiamo, il completamento della serie primaria e la campagna sui nuovi vaccini e adattati e sui vaccini proteici". Al tempo stesso, le campagne informative "dovrebbero essere indirizzate anche a incentivare l'uso dei vaccini anti-influenzali per le persone a rischio".
Covid-19, l'Ordinanza del Ministro Schillaci
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Dalle mascherine allo smart working: cosa prevede la circolare del Ministero
Il documento, elaborato con l'Iss, contiene indicazioni per "predisporre a livello regionale un rapido adattamento di azioni e servizi nel caso di aumentata richiesta assistenziale" a seguito di un peggioramento delle pandemia. Vaccini, assembramenti, sistemi di sorveglianza: ecco cosa prevede
Covid, raggiunta soglia 1.600 vittime in Alto Adige
In Alto Adige dall'inizio della pandemia sono state registrate 1.600 vittime, l'ultima nelle ultime 24 ore. Dal bollettino settimanale dell'Azienda sanitaria dell'Alto Adige si evince un altro decesso da venerdì scorso e 514 nuovi casi. Attualmente si trovano in quarantena 599 altoatesini, mentre 67 sono stati dichiarati guariti. Il numero dei ricoveri non è stato ancora aggiornato.
Media Pechino: "Restrizioni su Covid tentativo di sabotarci"
La Cina contrattacca sulle restrizioni anti-Covid imposte da alcuni Paesi, inclusa l'Italia. Il Global Times, tabloid del Partito Comunista, afferma che "un piccolo numero di Paesi e regioni, come Usa e Giappone, vede la riapertura della Cina come un'altra possibilità per diffamare Pechino". Stanno adottando, è l'accusa, uno "sporco trucco politico" per "sabotare i 3 anni di sforzi cinesi nella lotta al Covid e per attaccare il sistema". Quanto all'Italia, "sta imponendo test obbligatori per i viaggiatori che arrivano dalla Cina, eppure il suo governo ha detto che non è stata trovata alcuna nuova mutazione nei recenti arrivi".
Covid, Schillaci: "Timore nuove varianti ma no allarmismi" (VIDEO)
Portogallo, meno Covid, ma più influenza e mortalità media
In Portogallo il bollettino sanitario dell'ultimo mese dell'anno si chiude con una flessione dei contagi da SARS-CoV-2, più che compensata però da un aumento dell'influenza stagionale e, soprattutto, da un atipico aumento della mortalità media. Pur essendo quasi raggiunto l'obiettivo della campagna vaccinale contro l'influenza, attualmente al 73% della copertura per la popolazione con più di 65 anni (il minimo raccomandato dall'Oms è 75%), la fine di quasi tutte le precauzioni del periodo pandemico e l'arrivo delle feste natalizie ha incrementato la diffusione del contagio. "Questo sarà uno dei peggiori inverni degli ultimi decenni", ha osservato Salvato Feijó, direttore sanitario dell'ospedale di Leiria in una intervista al Diário de Notícias. Secondo Feijó, i portoghesi hanno attraversato un autunno atipico, con un'affluenza ai pronto soccorso al di sopra della media, e l'inverno sarà difficile, con temperature basse, umidità alta e fattori associati come la povertà energetica e case particolarmente esposte alle intemperie. A questo si aggiunge, secondo l'Associazione dei medici di salute pubblica, una insufficiente risposta del servizio sanitario nazionale. Secondo i dati più recenti del Servizio sanitario nazionale, l'affluenza ai pronto soccorso a dicembre è aumentata di quasi il 25%, in un contesto in cui non sempre i servizi medici di base si sono dimostrati all'altezza, con chiusure improvvise e disservizi che spesso hanno alimentato polemiche, anche politiche. La mortalità di dicembre è stata quasi costantemente superiore alle attese, con 28 decessi giornalieri in più rispetto all'anno scorso. La media di dicembre è la più alta degli ultimi tredici anni.
Ministero: "Pandemia imprevedibile, il Paese si prepari"
"Sebbene l'evoluzione della pandemia sia allo stato attuale imprevedibile, il nostro Paese deve prepararsi ad affrontare un inverno in cui si potrebbe osservare un aumentato impatto assistenziale attribuibile a diverse malattie respiratorie acute, prima fra tutte l'influenza, e alla possibile circolazione di nuove varianti di SarsCoV2, determinato anche dai comportamenti individuali e dallo stato immunitario della popolazione". Lo afferma il ministero della Salute nella nuova circolare 'Interventi in atto per la gestione della circolazione del SarsCoV2 nella stagione invernale 2022-23'.
Oms: "Comprensibile Paesi si proteggano rispetto a Cina"
Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ritiene che in assenza di informazioni più complete sulla diffusione del covid-19 in Cina, si possa comprendere che altri Paesi adottino misure per proteggere le loro popolazioni. Diversi Paesi hanno deciso nei giorni scorsi di richiedere test Covid negativi ai viaggiatori provenienti dalla Cina per entrare nei loro territori. "In assenza di informazioni più ampie dalla Cina, si puo' capire che i Paesi di tutto il mondo agiscano nel modo in cui pensano di poter proteggere le loro popolazioni", ha affermato su Twitter. Tedros ha aggiunto che l'Oms sta seguendo con preoccupazione l'evoluzione della pandemia in Cina, a cui ha raccomandato di continuare a monitorare il virus - che consentirebbe di rilevare la comparsa di nuove varianti - e di vaccinare le persone a maggior rischio; e ha aggiunto che l'organizzazione Onu mantiene la sua offerta di sostegno al sistema sanitario cinese. Tedros ha sostanzialmente ripetuto quanto detto il 22 dicembre in conferenza stampa, quando fece notare che l'Oms per fare una valutazione del rischio sul Covid in Cina ha bisogno di informazioni più dettagliate; un'insistenza la quale dimostra che l'organizzazione non sta ancora ricevendo le informazioni che ritiene necessarie per valutare quanto sta accadendo in Cina.
Ue ai 27: "Aumentare sorveglianza genomica"
"Vorrei invitarvi a valutare le vostre attuali pratiche di sorveglianza genomica del virus CoV2 della SARS: se è stata ridimensionata a causa della nuova fase domestica, potreste prendere in considerazione l'idea di aumentarla nuovamente. Sarebbe poi importante continuare o avviare una sorveglianza delle acque reflue, che includa le acque di scarico degli aeroporti principali". Lo scrive la Commissaria alla Salute Stella Kyriakides in una lettera inviata ai 27 Paesi membri. "Se compare una nuova variante del virus SARS-CoV2 - in Cina o nell'Ue - dobbiamo individuarla tempestivamente per essere pronti a reagire rapidamente".