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Terremoto L'Aquila, risarcimenti vittime ridotti per concorso di colpa: "Condotta incauta"

Cronaca
©LaPresse

Per il giudice del tribunale civile ci fu una "condotta incauta" da parte di chi risiedeva negli appartamenti crollati nel palazzo di via Campo di Fossa, nel capoluogo abruzzese. Non fuggirono dopo le scosse iniziali, da qui scaturisce "un concorso di colpa": nell'aprile 2009, lì morirono 24 persone. Accolta la richiesta di risarcimento da parte dell'Avvocatura dello Stato

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Risarcimenti ridotti per alcune delle vittime del terremoto de l'Aquila per "condotta incauta" da cui è scaturito "un concorso di colpa". Così il tribunale civile de L'Aquila ha accolto la richiesta di risarcimento da parte dell'Avvocatura dello Stato verso i proprietari degli appartamenti del palazzo di via Campo di Fossa, nel capoluogo abruzzese. A causa del crollo dell'edificio, imputabile al sisma avvenuto nell'aprile 2009, morirono 24 persone.

La sentenza: le vittime non fuggirono, concorso di colpa

Si legge nella sentenza del giudice Monica Croci: "Fondata l'eccezione di concorso di colpa delle vittime, costituendo obiettivamente una condotta incauta quella di trattenersi a dormire nonostante il notorio verificarsi di due scosse nella serata del 5 aprile e poco dopo la mezzanotte del 6 aprile. Concorso che tenuto conto dell'affidamento che i soggetti poi defunti potevano riporre nella capacità dell'edificio di resistere al sisma per essere lo stesso in cemento armato e rimasto in piedi nel corso dello sciame sismico da mesi in atto, può stimarsi nella misura del 30 per cento. Ne deriva che la responsabilità per ciascun Ministero è del 15 per cento e per il residuo 40 in capo agli eredi del costruttore Del Beato".

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