Puglia, il sindaco di Roccaforzata arrestato per tentata concussione

Cronaca

Roberto Iacca, eletto a maggio 2019 con una lista civica, è ora ai domiciliari e la stessa misura restrittiva ha colpito anche un uomo di 59 anni con precedenti di polizia

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Arrestato per appalti pilotati e assunzioni. La Squadra mobile della questura di Taranto ha eseguito oggi un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del sindaco di Roccaforzata (Taranto), Roberto Iacca, eletto a maggio 2019 con una lista civica. Il primo cittadino è ora ai domiciliari e la stessa misura restrittiva ha colpito anche un uomo di 59 anni con precedenti di polizia. I due indagati sono stati arrestati e posti ai domiciliari. Sono inoltre indagate altre 5 persone. I reati contestati, a vario titolo, sono quelli di tentata concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, incendio, indebita percezione del reddito di cittadinanza. 

Le indagini

L'inchiesta ha preso avvio quando, nell'ambito di altre indagini, i poliziotti hanno raccolto indizi relativi ad una presunta trattativa inerente l'assegnazione di una serie di appalti pubblici tra il sindaco e un'azienda locale che si sarebbe potuta aggiudicare i lavori grazie all'intercessione di un "amico" comune, il 59enne raggiunto dalla misura cautelare eseguita oggi. È emersa dalle indagini che hanno fatto scattare l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Taranto Giovanni Caroli su richiesta del procuratore aggiunto Maurizio Carbone e del pubblico ministero Francesco Ciardo, la costante presenza nella vita dell'amministrazione comunale dell'uomo, un pregiudicato vicino a circuiti criminali di alto profilo, secondo gli investigatori, "capace di manovrare le scelte politico-amministrative dell'ente comunale, con un apparente rapporto simbiotico con il sindaco, tanto da aver ingenerato intolleranza nei dipendenti comunali e in alcuni consiglieri comunali" proprio per la sua "presenza costante" negli uffici comunali. L'uomo e uno degli indagati a piede libero avrebbero appiccato il fuoco all'auto di un consigliere comunale, perché si era opposto politicamente al sindaco, criticando il rapporto intercorrente tra lui e il cinquantanovenne, noto già in occasione delle elezioni comunali e basato su sospette cointeressenze economiche.

Un momento del Piano coordinato di controllo economico del territorio condotto il 28 e 29 luglio dalla Guardia di Finanza di Ancona nei comuni costieri della provincia: Ancona (Torrette e Portonovo), Senigallia, Falconara marittima, Sirolo, Numana-Marcelli. Duecentosei le verifiche sull'emissione di scontrini e ricevute fiscali, con 74 violazioni accertate, che vanno ad aggiungersi alle 625 rilevate nei primi sei mesi del 2012. Fra le curiosità, il caso di un barista di Osimo (Ancona) smascherato dalle Fiamme Gialle dopo aver battuto in poco tempo 11.126 scontrini a importo 'zero', per sottrarre gli incassi giornalieri dal conteggio del registratore di cassa. L'esercente ha evaso 170 mila euro e ora rischia la sospensione dell'attività, che di norma scatta alla quarta violazione rilevata nell'arco di cinque anni.
ANSA/ GUARDIA DI FINANZA COMANDO PROVINCIALE DI ANCONA   +++ NO SALES - EDITORIAL USE ONLY +++

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