La decisione del gip dopo l'interrogatorio al regista e sceneggiatore premio Oscar accusato di stupro. Per la giudice sussiste il rischio che reiteri il reato. L'indagato sta scontando la misura cautelare in un albergo di Ostuni (Brindisi)
Il regista e sceneggiatore premio Oscar Paul Haggis resta agli arresti domiciliari ad Ostuni. Lo ha deciso la gip del Tribunale di Brindisi Vilma Gilli che non ha convalidato il fermo per mancanza del pericolo di fuga, ma ha applicato nei suoi confronti la misura cautelare per violenza sessuale ai danni di una 30enne inglese. Secondo la giudice il regista può inquinare le prove e reiterare il reato e ritiene che "in attesa dell'ascolto in contraddittorio della presunta vittima - fa sapere la difesa di Haggis, l'avvocato Michele Laforgia - sussista il rischio di inquinamento dell'unica fonte di prova". Quanto al pericolo di reiterazione del reato, la gip lo ha ritenuto sussistente "in ragione - aggiunge il difensore - della pendenza di un contenzioso civile avente analogo oggetto negli Stati Uniti".
Haggis si è dichiarato innocente davanti al gip
Nell'interrogatorio di questa mattina, assistito da Laforgia, Haggis ha risposto alle domande dichiarandosi innocente. Subito dopo il termine del confronto, il difensore del regista ha spiegato che i rapporti che Haggis ha avuto con la donna sono stati "totalmente consensuali nel corso di questi tre giorni trascorsi insieme ad Ostuni".
Laforgia: "Nessuna lesione o segno di violenza"
Laforgia ha aggiunto che "è stato chiarito contrariamente a quello che si ipotizza nelle imputazioni, che non c'è nessuna lesione e nessun segno di violenza". "Io credo - ha sottolineato il penalista barese - che abbiano male interpretato il referto del Pronto Soccorso, dove la ragazza è stata visitata a seguito della denuncia”. L'avvocato ha poi ricordato che Haggis aveva "dichiarato la sua volontà di rimanere in Italia fino a quando non sarà definitivamente accertata la sua totale innocenza".
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Il memoriale del regista: "Voleva essere la prossima Bond Girl"
In un articolo pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno, era stato anticipato un memoriale difensivo del regista. Secondo la versione riportata dal quotidiano, i rapporti con la presunta vittima sono stati consenzienti e sarebbe stata lei a raggiungerlo in Puglia, dove Haggis avrebbe dovuto partecipare a un festival. Il regista avrebbe anche conservato i messaggi WhatsApp scambiati con la donna. Nel memoriale Haggis spiegherebbe di averla incontrata e che lei "voleva essere la prossima Bond Girl". Mercoledì 15 giugno il regista l'avrebbe portata in aeroporto a Brindisi, alle 6 del mattino. "L'ho lasciata lì all'aeroporto con i suoi bagagli - spiegherebbe Haggis nel memoriale - a quel punto mi ha detto che dovevo darle dei soldi. Le ho detto che mi dispiaceva ma non l'avrei fatto e me ne sono andato".
La smentita dell'avvocato di Haggis
Laforgia però aveva smentito "che il testo parzialmente pubblicato corrisponda alle dichiarazioni” che Haggis avrebbe dato nell'interrogatorio. "Le frasi virgolettate - evidenzia il legale - sono state estrapolate da una nota confidenziale e riservata inoltrata da Mr Haggis prima di essere sottoposto a fermo, in aperta violazione della riservatezza delle comunicazioni private e della corrispondenza tutelate dalla legge penale, dalla Costituzione italiana e dalla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo. Per tale violazione, Mr Haggis riserva ogni azione a tutela dei suoi diritti dinnanzi alle autorità competenti".