No vax over 50, in arrivo 100mila multe al giorno

Cronaca

Una prima tranche da 600mila sanzioni sarà inviata entro l'inizio della prossima settimana

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Partono le multe ai no vax over 50. Il ministero della Salute, secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa, avrebbe infatti iniziato a riferire all’Agenzia delle Entrate-Riscossione gli elenchi con i nominativi di coloro che non si sono sottoposti al vaccino contro il Covid. Si tratta di circa 1,5-2 milioni di persone. Tramite le Poste, l’Agenzia ha iniziato l’invio delle cartelle esattoriali ai cittadini no vax soggetti alla sanzione di 100 euro. Per il momento sarebbe stato spedito, o lo sarà entro l’inizio della prossima settimana, un primo lotto di circa 600mila multe: 100mila sanzioni al giorno per questa prima tranche.

Pagamento ed eventuali esenzioni

Le lettere inviate dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione non richiedono un pagamento immediato. Come previsto dal decreto legge di gennaio 2022 che ha introdotto l’obbligo vaccinale per chi ha compiuto 50 anni o li avrà entro il prossimo 15 giugno, il destinatario della sanzione ha 10 giorni di tempo per comunicare alla propria Asl eventuali motivi di esenzione dal vaccino. Superato questo periodo di tempo senza aver indicato valide ragioni, la normativa prevede che l’Agenzia abbia 6 mesi per inviare la sanzione di 100 euro.

Sanzioni retroattive

Le multe  iniziano a essere inviate quando ormai l’ultimo decreto legge, entrato in vigore dal 25 marzo, ha cambiato le regole e avviato il percorso verso il ritorno alla normalità. Le sanzioni colpiscono quindi i cittadini no vax in modo retroattivo. Dal primo aprile infatti non ci sono più categorie con obbligo vaccinale e tutti i lavoratori possono recarsi a lavoro con il green pass base, che si ottiene con il semplice tampone negativo.

 

I ritardi nelle multe

L’invio delle sanzioni si è scontrato con problemi burocratici che hanno ritardato l’inizio del processo. L’elenco delle persone da sanzionare è infatti il frutto del lavoro incrociato di vari enti. Le segnalazioni partono dal ministero della Salute che si è scontrato con la difficile raccolta da parte della Sogei, società informatica del ministero del Tesoro, che deve incrociare i dati che arrivano dal sistema della tessera sanitaria e dalla banca dati dell’anagrafe vaccinale.

 

 

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