"Anche la pressione sugli ospedali e i decessi caleranno. A Pasqua, se tutto va bene, dovremmo essere fuori da questo ciclo pandemico che ci accompagna da più di due anni", così, in un'intervista al Corriere, il docente di Epidemiologia all’Università Statale di Milano
"Dobbiamo tenere duro ancora un po’, ma non manca molto. Omicron (COVID LIVEBLOG) ha una diffusione vastissima: secondo l’Institute for Health Metrics and Evaluation della Fondazione Bill e Melinda Gates, avrebbe infettato il 60% della popolazione mondiale. Se aggiungiamo la quota dei vaccinati in Italia dovremmo superare il 95% di persone almeno parzialmente immuni". A dirlo è il professor Carlo La Vecchia, ordinario di Epidemiologia all’Università Statale di Milano in un'intervista al Corriere della Sera. "Ufficialmente i contagiati con Omicron, che ha iniziato la sua ascesa a metà dicembre, sono 5 milioni - ha aggiunto La Vecchia - ma possiamo presumere che siano ben oltre il doppio considerando che molti positivi sono asintomatici o paucisintomatici e solo per pochi giorni".
"Variante meno letale"
"Si stima che, con le varianti precedenti, i morti fossero uno ogni cento positivi. Con Omicron sono scesi a uno ogni mille positivi" ha continuato il professore nell'intervista. "Il numero di nuovi contagi quotidiani è aumentato rapidamente fino a metà gennaio, poi c’è stato uno stallo e dal 20 è iniziata una lenta discesa, che dovrebbe accentuarsi nella seconda metà di febbraio. Abbiamo ancora numeri alti: 150 mila casi al giorno (media settimanale) e quindi per le prossime settimane le misure prudenziali devono essere mantenute, anche a livello individuale. È importante percorrere questo ultimo tratto in sicurezza. Si tratta di resistere un mese: a fine febbraio dovremmo avere circa 10 mila casi al giorno, ovvero 10 volte meno di quanto avviene ora, con un’ulteriore discesa a marzo. Anche la pressione sugli ospedali e i decessi caleranno, con un ritardo di circa due-tre settimane rispetto al numero di contagi. A Pasqua, se tutto va bene, dovremmo essere fuori da questo ciclo pandemico che ci accompagna da più di due anni".