Il giudice per le indagini preliminari di Genova aveva mandato alla procura la relazione della polizia postale in cui si diceva che la mail in cui il l'ex capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena annunciava il suicidio era stata creata dopo la sua morte
Continua a far discutere la relazione della polizia postale che mette in dubbio la prova chiave utilizzata dai magistrati senesi per chiudere il caso della morte di David Rossi precipitato la sera del 6 marzo 2013 da una finestra laterale della sede centrale di Mps in piazza Salimbeni a Siena. Prova chiave basata su una mail che sarebbe stata scritta dallo stesso manager preannunciando l’intenzione di suicidarsi. Una tesi su cui la difesa di Rossi ha avuto sempre molti dubbi.
La relazione del Gip e le inchieste
Secondo la polizia postale la mail "incriminata", apparentemente inviata il 4 marzo 2013, sarebbe stata invece creata il 7 marzo, il giorno dopo la morte di Rossi. Il messaggio -”Stasera mi suicido, sul serio. Aiutatemi!!!” - è collocato all'interno di uno scambio di mail tra Rossi e Viola (che davanti ai magistrati prima dell'archiviazione del caso ha sempre detto di non ricordare il messaggio con cui Rossi annunciava il suicidio). La Polizia postale ha trovato due versioni di questa mail, con la stessa frase, ma entrambe hanno data di creazione il 7 marzo 2013” alle ore 11.41. Invece, “il delivery time è del 4 marzo 2013 alle ore 10.13”. Da ricordare che sono due le inchieste che affermano con certezza che Rossi si sia tolto la vita: la prima è della giudice per le indagini preliminari Monica Gaggelli, la seconda è del 2017, dopo la riapertura delle indagini, da parte di un’altra gip, Roberta Malavasi, che in 58 pagine riepiloga la vicenda in seguito alla riesumazione della salma, sottoposta anche a una dettagliata Tac
approfondimento
Morte Rossi: test Ris, pioggia artificiale e caduta orologio
La famiglia
La famiglia continua ad insistere sulla necessità che sulla morte di Rossi sia aperta una nuova inchiesta giudiziaria considerato che a distanza di anni emergono nuovi elementi che possano portare alla riapertura del caso. Mentre si continua a muovere anche la commissione d’inchiesta parlamentare presieduta dal presidente Pierantonio Zanettin che parla di vicenda da approfondire anche in sede peritale.
Il cadavere ripreso dalle telecamere di sorveglianza
Tra i tanti punti oscuri ce n'è uno su cui c'è mistero: la sequenza della caduta di Rossi che nelle settimane prima della morte era molto agitato perchè aveva subito una perquisizione (senza essere indagato ) viene ripresa da una telecamera di sicurezza della banca, che registra anche la sua sofferenza prima della morte: venti minuti, durante i quali sembra che nessuno si sia accorto di nulla. Ad allertare i soccorsi, quasi un’ora dopo, sarà Gian Carlo Filippone, funzionario Mps e amico di Rossi, chiamato dalla moglie perchè l'uomo non rispondeva. Quando i medici del 118 arrivano sul posto è troppo tardi e per Rossi non c'è piu' nulla da fare.