La pensionata di 62 anni era scomparsa il 14 dicembre scorso. Secondo il quotidiano Il Piccolo è stato il fratello della donna, Sergio, a effettuare il riconoscimento della donna. Dopo l'autopsia non sono stati rilevati "traumi da mano altrui atti a giustificare il decesso"
Il corpo della donna trovata morta lo scorso 5 gennaio nel boschetto dell'ex Ospedale psichiatrico di San Giovanni è di Liliana Resinovich, la 62enne scomparsa nel nulla il 14 dicembre scorso. Lo riporta sul proprio sito il quotidiano Il Piccolo, precisando che è stato il fratello della donna, Sergio, a effettuare il riconoscimento della pensionata.
Le indagini
Sebastiano Visintin, il marito di Liliana Resinovich, sarebbe stato chiamato in questura per il riconoscimento fotografico del corpo trovato in due sacchi neri in un'area boschiva del parco dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni a Trieste.
Intanto dall'autopsia è emerso che Liliana Resinovich è morta per "scompenso cardiaco acuto", non sono stati rilevati "traumi da mano altrui atti a giustificare il decesso". Lo rende noto un comunicato del Procuratore Antonio De Nicolo precisando che dunque, per conoscere con attendibilità l'effettiva causa del decesso, è necessario attendere gli esiti degli esami tossicologici, che non saranno disponibili prima di trenta giorni e altre investigazioni della Squadra Mobile di Trieste e della Polizia Scientifica. Il reato ipotizzato resta dunque sequestro di persona a carico di ignoti.