Puglia, il Ciao rubato 23 anni fa a Salerno ritrovato dai carabinieri

Cronaca

Piero Ancona

“E’ stato come tornare indietro nel tempo” il commento del 50enne campano arrivato in Puglia a riprenderselo

“Pronto buongiorno, siamo i carabinieri, venga in caserma, abbiamo qualcosa che le appartiene”. Deve essere suonata più o meno così, all’inizio, la telefonata ricevuta, qualche giorno fa, da un 50enne impiegato di Salerno. Poi sono arrivati i dettagli, e quella telefonata è diventata incredibile, sicuramente indimenticabile. Dall’altra parte del telefono, c’erano infatti i carabinieri di Celenza Valfortore, piccolo centro (conta poco più di 1500 abitanti) dell’Appennino Dauno, che comunicavano, anche loro sorpresi, di aver ritrovato il ciclomotore Piaggio “Ciao” risultato rubato ormai 23 anni prima, nel 1998 per la precisione, all’impiegato salernitano.

La scoperta

Una scoperta incredibile e quasi casuale. Il “Ciao” si è materializzato durante un normale posto di blocco per le stradine di Celenza, ed ha subito attirato la curiosità dei militari. Il resto lo ha fatto l’uomo che lo conduceva, che per giustificare il mancato possesso dei documenti, ha provato a far “passare” il Ciao per una bicicletta! I carabinieri hanno quindi deciso di approfondire la questione, sono risaliti al numero di telaio del mezzo, ed inserendolo nella banca dati delle forze di polizia, hanno scoperto che risultava rubato, a Salerno, nel 1998. Resta ora da capire come sia finito sul Subappenino Dauno, chi ce lo abbia portato e soprattutto, il ruolo dell’uomo che lo conduceva.

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La ricerca

Dettagli, per venire a capo dei quali ci sarà tempo. Una volta scoperta la provenienza del “Ciao” e recuperate le generalità del suo legittimo proprietario, i carabinieri di Celenza Valfortore si sono messi subito al lavoro per rintracciarlo, ansiosi anche loro di poter comunicare una notizia così singolare. Non c’è voluto molto, in realtà; ci ha messo più tempo a riprendersi dalla sorpresa il 50enne salernitano, che poche ore dopo era già per strada, a percorrere in auto i 145 chilometri che separano la sua Salerno da quella Celenza Valfortore di cui probabilmente ignorava, fino a quel momento, l’esistenza.

"Come tornare indietro nel tempo"

Una volta arrivato in Puglia, risolte le pratiche burocratiche, non ha resistito alla tentazione di rimontare in sella al suo “Ciao”, 23 anni dopo, lasciandosi immortalare in una foto di gruppo con i Carabinieri di Celenza Valfortore. “E’ stato come tornare indietro nel tempo” ha detto emozionato prima di congedarsi dai militari, portandosi dietro il suo vecchio, caro, motorino, col quale tornerà a scorrazzare, 23anni dopo, per le strade di Salerno.

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I precedenti

Una storia incredibile, ma non senza precedenti. Scovando negli archivi della rete, si scopre infatti che nel febbraio del 2020, un altro “Ciao”, rubato molti anni prima, nel 1986 per la precisione, era stato recuperato sempre in Puglia, a Manduria, nel tarantino. Questa volta, però, di strada il “cinquantino” ne aveva fatta molta di più, essendo stato rubato addirittura in Liguria, a Loano, per la precisione, provincia di Savona. Come sia finito in Puglia è ancora un mistero, si sa soltanto che la polizia ha denunciato per ricettazione l’uomo che lo guidava, un 28enne che in questo caso, almeno, ha risparmiato ai poliziotti la storiella della “bicicletta”.

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