Scuola, studenti in piazza il 19 novembre per chiedere più investimenti e garanzie

Cronaca

di Ilaria Iacoviello

La mobilitazione riguarderà scuole e atenei di tutto il Paese in nome del diritto allo studio e ai trasporti e di una didattica alternativa. Milano, Torino, Roma e Napoli sono alcune delle grandi città in cui si svolgeranno le proteste

Fra green pass, dad e nuovi contagi gli studenti di scuola e università tornano in piazza venerdì 19 novembre. Tre le maggiori rivendicazioni: investimenti su diritto allo studio e trasporti, didattica alternativa e garanzia del benessere psicologico.

Le richieste degli studenti

"Per l'ennesima volta siamo rientrati a scuola e tutte le carenze strutturali del nostro sistema educativo si sono mostrate con ancora più chiarezza - sottolinea Luca Redolfi, coordinatore dell'Unione degli studenti -. Scuole pericolanti, trasporti affollati e insufficienti, didattica nozionistica, diritto allo studio negato sono solo alcuni dei motivi per i quali le studentesse e gli studenti si mobiliteranno in tutto il Paese". Ma le problematiche per l'Unione degli studenti non sono solo queste: "Sono necessari investimenti per la scuola pubblica - continua Bianca Chiesa, dell'esecutivo nazionale - in materia di trasporto pubblico, edilizia e diritto allo studio, ed è necessaria una riforma totale dell'istruzione, che sappia rinnovare la didattica e immaginare un nuovo modello di scuola inclusiva che sappia trasformare la società". 

Le richieste degli universitari

Richieste condivise anche dagli studenti dell'università. "Dopo la pandemia ci saremmo aspettati una risposta significativa dal governo ai bisogni degli studenti – sottolinea Lorenzo Morandi di LINK Coordinamento Universitario - e invece in legge di bilancio non c'è nemmeno un euro per noi. Vogliamo l'innalzamento della no tax area per le tasse universitarie almeno a 30.000 di Isee, verso la gratuità dell'istruzione; vogliamo agevolazioni e misure reali di sostegno sugli affitti e sui trasporti, fondi per ampliare e riqualificare gli spazi universitari. Il 19 novembre vogliamo portare al centro i nostri bisogni e le nostre proposte, la politica ci deve ascoltare". Da qui le riflessioni sulla legge di bilancio - a detta degli universitari - poco incisiva per far cambiare rotta a scuola e università.

L'incontro tra Bianchi e i sindacati

Intanto, domani 18 novembre il ministro Bianchi incontrerà i sindacati che chiedono uno stanziamento di risorse maggiore nella legge di bilancio 2022 per il personale amministrativo, docente ed educativo delle scuole. Ad essere convocata anche l'Anp, al cui convegno annuale ha partecipato oggi 17 novembre lo stesso ministro Bianchi: tra tanti temi, anche gli stipendi degli insegnanti. "Il docente sia remunerato quanto un funzionario del ninistero altrimenti il docente verrà sempre percepito nella società come un soggetto di serie B", sottolinea Antonello Giannelli, numero uno dell’Anp. Secca la risposta del ministro: "Si tratta di una battaglia che dobbiamo combattere insieme".

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