Sotto scorta dal novembre del 2019, in seguito a una serie di messaggi minacciosi e offensivi, la senatrice a vita che è sopravvissuta alla Shoah dice di non avere la competenza e, specifica, “non l’avrei avuta nemmeno trent’anni fa”. E ancora: "Il ruolo di presidente della Repubblica richiede grande sapienza costituzionale e politica. E io ne sono priva, non avendo mai fatto politica attiva”
Liliana Segre chiede di non essere tirata in ballo. Alla mobilitazione avviata per la sua possibile candidatura a presidente della Repubblica, la senatrice a vita oppone un cortese rifiuto: non è in corsa per il Quirinale o per altri incarichi.
Il rifiuto della senatrice a vita
Sotto scorta dal novembre del 2019, in seguito a una serie di messaggi minacciosi e offensivi, la Segre che è sopravvissuta alla Shoah dice di non avere la competenza e, specifica, “non l’avrei avuta nemmeno trent’anni fa”. "Ringrazio moltissimo chi ha promosso la petizione e tutti quelli che l'hanno firmata” sottolinea spiegando la sua posizione rispetto alla campagna lanciata da Antonio Padellaro sul Fatto Quotidiano nella quale la si propone come prossimo Capo dello Stato. “Li ringrazio per la loro stima, che li porta a pensare a me per un compito simile, ma non sono disponibile. Il ruolo di presidente della Repubblica richiede grande sapienza costituzionale e politica. E io ne sono priva, non avendo mai fatto politica attiva”.
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"Ho 91 anni"
"Nella mia vita ho avuto l'onore di incontrare capi dello Stato come Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella, che mi ha nominata - dice ancora la senatrice al Corriere della Sera -. Proprio davanti a figure come le loro, è quanto mai evidente quale percorso, quali competenze servano per un ruolo così importante. Non avrei mai pensato di diventare senatrice a vita, figuriamoci se abbia mai pensato alla presidenza della Repubblica". E poi aggiunge: “Ho 91 anni”.