No Green pass, sgomberato il presidio al varco Etiopia del porto di Genova

Cronaca
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L’operazione della polizia, al settimo giorno di protesta, è avvenuta per lo più in modo pacifico. C’è stato solo un momento di tensione, quando alcuni manifestanti hanno tentato di fermare un tir che entrava in porto: un uomo francese è stato fermato e portato in questura. Da giorni il presidio non creava disagi all'operatività dello scalo e la protesta era diventata soprattutto simbolica

È stato sgomberato il presidio dei no Green pass al varco Etiopia del porto di Genova. L’operazione della polizia, al settimo giorno di protesta, è avvenuta per lo più in modo pacifico. C’è stato solo un momento di tensione, quando alcuni manifestanti hanno tentato di fermare un tir che entrava in porto: un uomo francese è stato fermato dai poliziotti con l'accusa di resistenza ed è stato portato in questura. Al momento dell'intervento, al presidio erano presenti una trentina di persone. Per mantenere viva la protesta anche durante la notte, era stato allestito un campo base con tende e camper in cui dormire, una cucina e una cambusa. Le poche persone rimaste al presidio hanno recuperato tutto il cibo per destinarlo alle mense dei poveri e ai centri di aiuto (IL PRESIDIO A TRIESTE).

La protesta al varco Etiopia del porto di Genova

La protesta a varco Etiopia era diventata soprattutto simbolica, perché da giorni il presidio non creava disagi all'operatività del porto, se non qualche rallentamento al transito dei tir: gli autisti venivano invitati a una breve sosta per prendere con i manifestanti un caffè e mangiare un pezzo di focaccia. Lunedì mattina i manifestanti avevano ricevuto anche la solidarietà di due agenti della polizia di frontiera, che in divisa e con l'auto di servizio avevano portato loro focaccia e dolci ricevendo abbracci e applausi. Anche durante i giorni della protesta con presidi e blocchi stradali e ai varchi portuali, compreso quello davanti al terminal Psa di Prà, il più grande del porto di Genova, lo scalo ha sempre mantenuto l'operatività. Il numero dei manifestanti era via via diminuito: dai circa mille dei primi due giorni, ieri era sceso a cento. Chi protesta contro l’obbligo del certificato per accedere ai luoghi di lavoro aveva annunciato di voler portare avanti il presidio almeno per tutta questa settimana.

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