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Palamara a processo per rivelazione di segreto d'ufficio. Prosciolto da due altre accuse

Cronaca
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L'ex consigliere del Csm è stato rinviato a giudizio dal gup di Perugia, al termine dell'udienza preliminare relativa a uno dei tronconi d'inchiesta che coinvolgono l'ex toga. Cadono però altri due capi di imputazione

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L'ex consigliere del Csm Luca Palamara è stato rinviato a giudizio con l'accusa di rivelazione di segreto d'ufficio, reato contestatogli con l'ex magistrato romano Stefano Fava. Lo ha deciso il gup di Perugia, al termine dell'udienza preliminare relativa a uno dei tronconi d'inchiesta che coinvolgono l'ex toga.

La ricostruzione dell'accusa

Secondo la ricostruzione dell'accusa, Palamara e Fava avrebbero rivelato ai giornalisti di due quotidiani "notizie d'ufficio che sarebbero dovute rimanere segrete". In particolare, secondo gli inquirenti, Fava - "con l'aiuto e l'istigazione di Palamara" - ha portato a conoscenza di avere predisposto una misura cautelare, nell'ambito di un procedimento a lui assegnato, "nei confronti di Amara" - l'ex avvocato esterno dell'Eni - per autoriciclaggio, e che "il procuratore della Repubblica non aveva apposto il visto".

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Prosciolto da due accuse

Caduta, tuttavia, una parte dell'accusa: Palamara e Fava sono infatti stati prosciolti dall'addebito di avere rivelato che, nel corso delle perquisizioni dello stesso procedimento, "Fava aveva recuperato documentazione" che coinvolgeva la società Napag, Eni e Amara. Palamara è stato inoltre prosciolto dall'accusa di rivelazione di segreto d'ufficio in concorso con l'ex procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio (già assolto con il rito abbreviato). L'accusa era di aver istigato Fuzio a rivelargli "l'arrivo al Comitato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura di un esposto presentato da Fava" riguardante comportamenti "asseritamente scorretti" dell'ex procuratore di Roma Giuseppe Pignatone.

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Palamara: "Certo che tutte le accuse cadranno"

"Prendo atto con soddisfazione che sono cadute le principali accuse. Sulla residua imputazione il dibattimento servirà a fare luce sulla mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati, come già peraltro chiarito dai giornalisti, i quali hanno escluso di avere appreso da me la notizia dell'esposto di Fava". Lo ha dichiarato Palamara dopo la decisione del gup di Perugia. "Sono certo che non solo questo, ma che tutte le accuse che mi riguardano cadranno e lasceranno il posto alla verità", ha aggiunto.

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