
Covid, per la prima volta più mobilità e meno casi: cosa è cambiato. I DATI
In Italia gli spostamenti dei cittadini stanno aumentando senza che questo si rifletta sul numero dei contagi, considerando che la situazione epidemiologica continua a migliorare. "È l'effetto dei vaccini", dicono gli esperti del sito CovidTrends

Per la prima volta dall'inizio della pandemia di Covid-19, in Italia, la mobilità dei cittadini sta aumentando senza che questo si rifletta sul numero dei contagi, considerando che la situazione epidemiologica continua a migliorare. "È l'effetto dei vaccini", dicono gli esperti del sito CovidTrends, che dal gennaio 2020 seguono quotidianamente i dati sulla pandemia nel nostro Paese
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"Per la prima volta dall'inizio della pandemia si rompe la correlazione tra la mobilità dei cittadini e i contagi da Covid", osserva l'ideatore della piattaforma, Maurizio De Gregorio. Nella foto, il grafico elaborato da CovidTrends - sui dati forniti da Apple - mostra le curve dell'andamento dei contagi e quella della mobilità negli ultimi 12 mesi
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“Dal primo lockdown di marzo 2020 abbiamo sempre registrato una forte correlazione tra la libertà di circolazione dei cittadini e l'andamento dei contagi: più la mobilità veniva limitata, minori erano i contagi, e viceversa. Da metà luglio questa correlazione si è interrotta"
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I dati sulla mobilità sui quali si basa l'analisi provengono da Apple, che da aprile 2020 ha messo a disposizione i dati di navigazione aggregati dell'app Mappe suddivisi per città, Paesi o regioni

“Dopo il decreto del 22 aprile 2021 che ha decretato le riaperture, in un primo momento abbiamo visto la curva epidemiologica tornare a crescere, in correlazione con l'aumento della mobilità. Poi è successo che, mentre la mobilità è continuata a crescere, tornando ai livelli pre-pandemia, i contagi sono diminuiti e continuano a scendere ormai da diverse settimane consecutive"

Sui motivi che hanno reso possibile questa rottura della correlazione tra mobilità e contagi, il consulente scientifico di CovidTrends e divulgatore Giorgio Sestili, spiega: “È l'effetto delle vaccinazioni e della grande efficacia dei vaccini nel prevenire non solo le forme gravi di malattia, ma la trasmissione del virus"

Si registra inoltre “una forte riduzione del rischio di infezione nelle persone completamente vaccinate rispetto a quelle non vaccinate: 77% per la diagnosi, 93% per l'ospedalizzazione, 95% per i ricoveri in terapia intensiva e per i decessi"

"Bisogna andare avanti con i vaccini e convincere chi ancora non lo ha fatto", ricorda ancora l'esperto