La scuola? Una seconda casa per genitori e bambini

Cronaca

di Ilaria Iacoviello

Secondo una ricerca condotta da St. Louis School e AstraRicerche emerge su un campione di 800 genitori con figli tra i 4 e i 12 anni come la scuola sia considerata una seconda casa

In tempi di covid e di ripartenza della scuola viene presentata oggi una ricerca condotta da AstraRicerche e St. Louis School su come bambini e genitori considerino la scuola in riferimento ai luoghi che sono loro piu’ cari come ad esempio la casa. L’indagine, che ha coinvolto 800 genitori con figli tra i 4 e i 12 anni, evidenzia come i bambini abbiano le idee molto chiare a partire da come dovrebbe essere impostato un ambiente scolastico sano che possa educare alla socialità e all’inclusione garantendo ai bambini di esprimersi liberamente.

"La scuola svolge un ruolo di primo piano che va oltre all'insegnamento accademico - afferma Holly Warren, Think Tank Director della St. Louis School - "Si tratta infatti di una delle prime e piu' importati palestre del bambino per conoscersi, socializzare e confrontardi. Da qui l'importanza di un percorso educativo a 360gradi che non può prescindere dall'immaginazione e dall'inclusione"

Ma cosa emerge da questa ricerca?

Innanzitutto colpisce come i bambini a scuola si sentano a casa . Secondo i genitori, i propri figli vedono la scuole come: luogo delle relazioni (49%), uno spazio in cui si è liberi di esprimersi (35%) e infine appunto come una seconda casa (33%).  Dati che sono in linea con le priorità degli adulti: secondo 9 su 10 è infatti fondamentale che il proprio figlio a scuola si senta come a casa.

Stando al 53% delle famiglie, poi, il sentirsi come a casa porterebbe i bambini a sviluppare un senso di appartenenza che li invoglierebbe maggiormente a frequentare la scuola; una percentuale minore attribuisce invece  importanza a questo aspetto perché si tratta del luogo in cui il figlio trascorre la maggior parte della giornata (39%); infine per il 34% la caratteristica “casalinga” della scuola è fondamentale perché non rappresenta solo un luogo in cui ci si istruisce ma dove ci si prepara a vivere nel mondo e dove si matura.

A scuola come a casa bisogna usare rispetto e divertimento

Non solo emerge sempre di piu’ come la scuola dovrebbe ispirarsi alle mura domestiche e nello specifico al soggiorno dato le famiglie italiane non considerino l’ambiente scolastico impersonale e privo di significato, ma esattamente il contrario. Secondo l’83%, anzi, è molto importante che questo sia anche un luogo in cui educare all’interazione con gli altri e dove valorizzare le diversità. Interazione che, molto spesso, fra le mura di casa avviene nel soggiorno.

A scuola come a casa spazio al dialogo e all’immaginazione senza dimenticare la fantasia e la scoperta

Per l’82% dei genitori è molto importante che sia anche luogo di divertimento intelligente, oltre che di istruzione, dando agli insegnanti anche il compito di educazione al gioco, fondamentale soprattutto per i più piccoli che, attraverso le dinamiche ludiche, imparano a relazionarsi con l’altro, a rispettare le regole, a dialogare e naturalmente a usare l’immaginazione.

A questo proposito per i genitori interpellati, affinché i bambini si trovino a loro agio, le aule della scuola devono essere stimolanti per la fantasia (l’83% ), contemporaneamente devono comunicare un senso di parità tra gli alunni (l’81% delle famiglie intervistate lo ritiene molto o abbastanza importante). 8 genitori su 10 ritengono che un ambiente giocoso favorisca l’apprendimento e giudicano molto o abbastanza importante che le classi abbiano soluzioni per le idee non strettamente legate agli aspetti scolastici, come lavagne o pannelli di sughero o spazi per condividere le idee (78%). Inoltre, la maggioranza dei genitori (80%) definisce molto o abbastanza importante che le classi siano stimolanti per la vista e perfino per il tatto (73%). 

Le attività in cui coinvolgere i bambini: la geometria e il cerchio come metafora di accoglienza e inclusione per tutta la famiglia

Considerando invece le attività creative e artistiche in cui coinvolgere i bambini, una figura geometrica con cui stimolare l’immaginazione degli alunni e che è molto positiva anche per i genitori si è rivelata quella del cerchio. Per le famiglie è infatti particolarmente significativa e spesso associata alla scuola

Se si considerano i significati associati alla forma del cerchio dagli adulti, quasi il 70% dei genitori dichiara di percepire un legame molto stretto tra questa figura e il valore dell’accoglienza e dell’inclusione, mentre per il 43% è strettamente interconnesso con il concetto di capacità creativa. Una curiosità: l’analogia con questa forma geometrica conferma la vicinanza dell’ambiente della scuola con quello di casa. Infatti, il 49% dei genitori ha affermato di associare la figura del cerchio alla casa, mentre il 46% lo ricollega alla scuola, dato che sottolinea la sovrapponibilità dei valori e delle percezioni

"I genitori dei 4-12enni hanno idee molto chiare in merito alla scuola e all'ambiente scolastico: non solo luogo di istruzione ma anche di svilupppo della comunità e di spinta alla creatività - sottolinea Cosimo Finzi, Direttore AstraRicerche - inoltre il rapporto con la casa non è di contrapposizione ma al contrario, la scuola può prendere ispirazione dagli aspetti migliori dell'ambiente domestico e riproporli in forme diverse".

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