Piacenza, arrestato il padre delle due bimbe infibulate in Africa

Cronaca
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L'uomo aveva approfittato di un viaggio estivo per sottoporre le figlie alla mutilazione dei genitali, una pratica vietata e punita dal codice penale italiano anche se il reato è commesso all'estero

È stato arrestato dai carabinieri il padre delle due bambine residenti a Piacenza che sono state sottoposte alla pratica dell'infibulazione nel loro Paese d'origine. A dare la notizia è il quotidiano piacentino Libertà, che aveva rivelato la vicenda.

Il caso delle due bambine residenti a Piacenza

Il caso risale all’inizio dell’estate e la misura di custodia cautelare è stata eseguita nei giorni scorsi. Secondo le ricostruzioni, l’uomo aveva approfittato di un viaggio in Africa per sottoporre le bimbe all'infibulazione. A segnalare quanto successo erano stati i medici dell'Asl di Piacenza, che avevano visitato le bambine. Secondo il quotidiano piacentino, la madre ha sporto denuncia. La Procura sta cercando di ricostruire se la donna fosse a conoscenza delle intenzioni del marito già prima del viaggio, o se abbia saputo della tortura inflitta alle figlie solo al loro ritorno.

Da inizio anno una decina di casi nel piacentino

L'infibulazione, la pratica di mutilazione dei genitali femminili, è vietata e punita dal codice penale italiano grazie a una legge del 2006, anche se il reato è commesso all'estero. La condanna prevista va da 4 fino a 12 anni di carcere. Per l’uomo l’ipotesi di reato è infibulazione con l’aggravante di averla commessa su minori. Dall'inizio del 2021, i consultori familiari hanno visitato una decina di donne vittime di infibulazione. La pratica ha una diffusione ancora impressionante, soprattutto tra le donne originarie di Egitto, Somalia, Corno d’Africa, Yemen, Guinea, Mali, sud est asiatico e Nigeria.

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