Morte David Rossi, pm Siena: Assenti indizi di lotta ma omessi esami

Cronaca
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Non emergono segni che proverebbero un tentativo di difesa dell'ex portavoce Mps. Ma i procuratori sottolineano: "Se si fosse intervenuti in tempo, si sarebbe salvato"

Nessun segno di lotta, nessun indizio violento . Dai sopralluoghi non emergono tracce che  David Rossi  si sia difeso prima di precipitare dalla finestra. Tuttavia, non sono stati effettuati gli esami necessari in sede di autopsia su alcune ferite del cadavere e il ritardo nei soccorsi è stato fatale.

 

Lo ha detto il procuratore capo di Siena, Salvatore Vitello, nel corso dell'audizione davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del dirigente e responsabile della comunicazione di Monte dei Paschi di Siena .

 

Vitello ha sottolineato anche che Rossi è rimasto a terra venti minuti agonizzante , prima di morire e che "se qualcuno lo avesse soccorso in tempo, si sarebbe salvato ". La Procura aveva in passato aperto un fascicolo per omissione di soccorso. In realtà le immagini di videosorveglianza avevano ripreso l' ombra di un uomo in strada la cui identità non è mai stata scoperta.

 

LE DICHIARAZIONI DEL PM

“Si possono fare tante ipotesi - ha dichiarato il pm - ma dai sopralluoghi vi è la totale assenza di indizi violenti che si troverebbero se Rossi avesse ingaggiato una lotta, se fosse scappato da qualcosa , trascinato con forza”.

 

Le ferite sarebbero dunque compatibili con lesioni che l'ex portavoce si sarebbe provocato trascinandosi sul davanzale esterno della finestra.

Il Procuratore però evidenzia come su alcune ferite, su braccia e ginocchia, siano stati omessi esami necessari . “Non abbiamo accertamenti scientifici che ci diano in qualche modo la certezza, perché non sono stati fatti quando devono essere fatti ”.

 

Vitello, nel corso dell'audizione, ha precisato che "mancando prove scientifiche le conclusioni sono sempre in termini di probabilità". La tesi del suicidio sarebbe, secondo i periti, la più probabile ma non certa.  

 

I FATTI DEL 2013

L'ex portavoce di Mps precipitò dalla finestra del suo ufficio nel 2013. Tante le ipotesi sulla sua morte, ma per gli inquirenti si tolse la vita. Era stato aperto un fascicolo per istigazione al suicidio per il quale la Procura nel 2017 ottenne l'archiviazione . Richiesta contro la quale si era opposta la famiglia Rossi.

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