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Viareggio, 12 anni fa la strage in cui morirono 32 persone

Cronaca

Era il 29 giugno del 2009 quando un treno merci che trasportava cisterne di gpl esplose nei pressi della stazione toscana. Diverse le iniziative in memoria delle vittime 

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Sono passati dodici anni dalla strage di Viareggio del 29 giugno 2009 (FOTO), nella quale morirono 32 persone a seguito dell’esplosione di un treno merci che trasportava cisterne di gpl nei pressi della stazione toscana. Numerose le iniziative in programma nella giornata di oggi, dopo che lo scorso anno - a causa dell'emergenza Covid - non furono possibili manifestazioni pubbliche.

 

La commemorazione delle vittime

Alle 11 di questa mattina, al cimitero della Misericordia dove sono sepolte molte delle

vittime del disastro ferroviario, si è tenuta la messa del vescovo di Lucca e Viareggio, Paolo Giulietti. Alle 21.15, sulla Passeggiata a mare di Viareggio, partirà invece il corteo per le strade

della città che raggiungerà via Ponchielli, dove si verificarono i danni maggiori provocati dall'esplosione, poco prima di mezzanotte. Alle 23.48, orario in cui si verificò il disastro, saranno letti i nomi delle 32 vittime della strage. I macchinisti di tutti i treni in arrivo, in partenza e in transito nella stazione, durante la giornata del 29 giugno, sono stati invitati ad emettere lunghi e ripetuti fischi per far sentire l'affetto e la vicinanza di tutti i ferrovieri alla città e ai familiari delle vittime.

La vicenda processuale

Lo scorso gennaio, la Corte di Cassazione ha annullato tutte le condanne della Corte di appello di Firenze per la strage, ritenendo prescritto il reato di omicidio colposo, dal momento che è caduta, per i giudici della Corte suprema, l'aggravante del mancato rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro. La Corte ha stabilito dunque che dovrà tenersi un nuovo processo d'appello per disastro ferroviario colposo a carico, tra gli altri, dell'ex ad di Fs, Mauro Moretti e dell’ex ad di Rfi, Michele Mario Elia. Moretti ed Elia, nel processo di secondo grado, erano stati condannati rispettivamente a 7 e 6 anni di reclusione. Nuovo processo di appello, anche per l'ex ad di Trenitalia, Vincenzo Soprano, che era stato condannato a sei anni, e per Francesco Favo (all'epoca certificatore della sicurezza per Rfi), condannato a 4 anni.  Secondo grado bis anche per gli allora vertici di Gatx Rail Austria, di Gatx Rail Germania e delle Officine Jugenthal, società incaricate della manutenzione dei carri cisterna. La Corte ha confermato le assoluzioni in appello dei due dirigenti Rfi, Giorgio Di Marco e Giovanni Costa.  

 

 

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